Il Roma, Caiazza attacca Calzona: "La sua presenza è inutile, meglio l’autogestione"
Il giornalista Salvatore Caiazza, nel suo editoriale per Il Roma, ha commentato il disastroso finale di campionato del Napoli attaccando il tecnico azzurro Francesco Calzona: "Meno due partite alla fine dell’agonia. Ancora 180 minuti di strazio e poi tutti a casa. Ma nel vero senso della parola. La stragrande maggioranza del Napoli ha dimostrato di non poter far parte della squadra del futuro. Ieri pomeriggio contro il Bologna c’è stata l’ennesima brutta figura della stagione. I felsinei allenati da Thiago Motta sono venuti ad allenarsi al Maradona portando via tre punti che avvicinano ancora di più la meritata qualificazione alla prossima Champions League.
È un susseguirsi di brutte figure in casa partenopea. E Ciccio Calzona, da quando è arrivato, ha contribuito a peggiorare le cose. Non me ne voglia il tecnico calabrese, ma la sua presenza sulla panchina è inutile. Meglio l’autogestione. Forse se i calciatori si 'guidano' da soli possono concludere il torneo in maniera diversa. È stata uno strazio la prestazione degli azzurri. E Calzona ci ha messo ancora una volta del suo. Nessuno lo segue dei calciatori. Prima della gara con i rossoblu ha detto che i suoi uomini si erano allenati bene per questa partita. E meno male. Figurarsi se avessero lavorato male che cosa sarebbe successo.
La difesa è andata in difficoltà al primo lancio in area di rigore. Di Lorenzo, così come fece con Cerri, ha permesso a Ndoye di sbloccare il risultato facilmente e di testa. Tutto questo dopo nove minuti. Al 12’ ci ha pensato Posch a ridicolizzare Anguissa apponendo la firma sul raddoppio. In tre giri di lancette il gioco è stato fatto. Il solito Osimhen si è conquistato un calcio di rigore abbastanza dubbio. Ma nessuno ha potuto contestare la scelta di Pairetto di Nichelino. Il nigeriano ha lasciato la battuta a Politano che ha fatto diventare protagonista il 24enne Ravaglia. Niente da fare. Si è rimasti sullo 0-2 con Calzona con le mani conserte davanti alla panchina. Ma non era un segno di superiorità ma di impossibilità a spingere la squadra a cambiare. Purtroppo non lo sa fare.
All’inizio non c’è riuscito perché secondo lui non c’era stato il tempo per allenarsi. Poi le sedute di lavoro sono state tante e il Napoli invece di migliorare ha peggiorato. Per provare a caricare i suoi li ha criticati duramente in ogni post partita. Pensava di dare uno scossone ed, invece, si è inimicato ancora di più tutti. Ci siamo illusi che essendo stato il secondo di Sarri e Spalletti potesse gestire il gruppo. Ma non ce l’ha fatta. Si è perso per strada".