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Il Roma, Caiazza su Giuntoli: "Juventino sin da piccolo? Peccato che qui non l’ha mai detto"

di Antonio Noto

Salvatore Caiazza, capo dei servizi sportivi de Il Roma, nel suo editoriale sul quotidiano nepoletano ha parlato del neo ds della Juventus Cristiano Giuntoli: "E' bastata una presentazione alla Juventus per dimenticare in due secondi gli otto anni di Napoli. «Emozione indescrivibile, sono juventino da piccolo, facevo otto ore di pullman per vedere i bianconeri», signore e signori queste le prime parole di Cristiano Giuntoli da nuovo ds di Madama. Un bigliettino niente male per un dirigente che ha aumentato ancora di più la sua antipatia in riva al Golfo. Già la sua scelta non era stata gradita, ma le sue affermazioni hanno messo una pietra tombale sul rapporto con la piazza partenopea. Nella vita bisogna avere anche un po’ di tatto e rispettare chi per otto anni gli ha dato la possibilità di lavorare. Ma a quanto pare è l’effetto Signora che cambia l’anima delle persone. D’altronde pure Sarri, che era il Comandante anti potere, dimenticò tutto non appena mise piede alla Continassa. Ha fatto la stessa cosa il suo amico carissimo. Insieme nel 2018 vennero beffati dalla Juventus nella lotta allo scudetto. Con 91 punti il Napoli dovette alzare bandiera bianca e arrendersi di fronte alla forza dei “gobbi”. Chissà quante ne dissero. Da toscanacci poi, le parolacce erano amplificate. Il tempo, però, fa dimenticare tutto.

Ed ecco che Giuntoli, con un sorriso mai avuto da direttore sportivo del Napoli, sembrava un bambino al luna park. Era sempre triste Cristiano. Anche quando gli azzurri stracciavano il campionato non si è mai vissuto una emozione. Molto probabilmente già aveva la testa altrove. Pensava a come sarebbe stato il primo giorno da juventino e a cosa dire. Parole sentite non c’è dubbio da parte di un personaggio diventato fondamentale per De Laurentiis nei momenti buoni e in quelli cattivi. Non aveva autorità a parlare se non a comando. È stato bravo ad essere uno yesman e a scappare non appena Madama l’ha contattato. Si sarebbe voluto portare con lui anche Spalletti ma il presidente capì tutto e inviò senza avvisi la Pec di riconferma all’allenatore di Certaldo. Sarebbe stato troppo vedere anche Lucianone da quelle parti. Giuntoli, però, sa bene che ride bene chi ride ultimo. Sa che chi va via in questo modo dal Napoli non sempre riesce ad avere dei grandi risultati. Non ce ne voglia Cristiano, ma non faremo mai il tifo per lui. Anzi, ci auguriamo che possa fallire il sogno della sua vita in maniera netta. Diranno che ci manca la sportività? Beh a lui è mancato il tatto...".


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