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Il filosofo Cacciari: "Diego era un capopopolo, come Alì. Pelé invece è un eroe borghese"

di Redazione Tutto Napoli.net

Il filosofo Massimo Cacciari in un’intervista a La Repubblica ha parlato della figura umana di Diego Armando Maradona spiegando perché rispetto a un altro grandissimo come Pelé sia stato più amato dal popolo: “Viviamo l’era della secolarizzazione, della desacralizzazione, e proprio per questo il mito, quando esiste e resiste, emerge con forza straordinaria. Fidel, ma anche Che Guevara e Maradona, hanno agito in campi diversissimi. Ma hanno avuto un forte punto di contatto, ossia l’appartenenza alla cultura latino-americana. L’essere mito ha bisogno di umanità, di troppa umanità, di errori, del doppio tragico dell’eroe. Apollo è un dio diverso, perfetto, istruito, altero. Maradona era un Ermete, un Ulisse, era callidus, veloce di gambe e di pensiero. - continua Cacciari - Nessuno sportivo ha avuto un potere così grande e una grandezza così ingovernabile. Forse solo Muhammad Ali, e come lui Maradona ha vissuto un decadimento fisico che è parso determinato dal destino. Pelé no, lui è un eroe borghese, un calciatore grande e basta. Maradona è stato un capopopolo”.


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