Impallomeni sulla corsa-Scudetto: "Inter ancora favorita, la Juve non ce la metto più"
A TMW Radio, durante Maracanà, è arrivato il momento di Stefano Impallomeni, giornalista ed ex calciatore.
Juve, nuovo pareggio interno. Quale il problema? "Sta concedendo troppo. Prima era molto equilibrata, invece ora no. Il vero problema è stato l'infortunio dio Bremer. E' un'assenza clamorosa e poi la rotazione nevrotica dell'allenatore. Danilo gioca titolare due partite e prendi 6 gol, poi va sempre in affanno. A livello psico-fisico è in difficoltà. Poi un mercato che stenta a vedersi. Si era vista una squadra fino alla partita con lo Stoccarda, poi sono riaffiorati i fantasmi del passato, le paure viste con Allegri. Sembra che siano ricascati di nuovo nei problemi di prima, almeno sembrano pensarla i giocatori. Ora ci si dovrà confrontare con questo stato mentale sia Motta che Giuntoli".
La responsabilità principale però di chi è? "La responsabilità è un po' di tutti. La Juve non è una squadra comune, Giuntoli e Motta sono approdati in una società non comune. Fare raffronti con Allegri è ridicolo, ma lui ha fatto la storia e loro devono ancora farlo. Lasciamo stare il passato, sono stati spesi tanti soldi ma il sospetto che gli acquisti non siano da Juve c'è. Tutti i tifosi sono inviperiti con le scelte di Motta, ma se vuoi vincere ed essere competitivo devi avere almeno dei pesi medi davanti. La croce addosso a Vlahovic? Ok, ma chi segna lì davanti che c'è solo lui? La cosa sconcertante è che Motta aveva tenuto fuori Danilo e ora lo fa giocare, ma abbiamo capito perché non giocava. Stoccarda ha aperto il vaso di pandora e Motta è andato in tilt. Ora è un'altra squadra. Diamo tutta la colpa a Motta, ma Giuntoli che fa? Ci parla solo di mercato?".
Come vede l'Inter? "Resta la squadra da battere, e Napoli e Atalanta si possono inserire".
Un messaggio a Fonseca: cosa gli direbbe oggi? "Un bel pranzo con Leao, e un confronto perché se vogliono andare avanti per il bene del Milan devono trovare un punto d'incontro".
E' la Juve dello scorso anno? "E' diversa, lo scorso anno era a fine ciclo, Elkann ha dato pieni poteri a Giuntoli e ha scelto un nuovo allenatore e si apre un nuovo capitolo. Credo che Allegri sia il passato, ma aggiungo: possiamo dare tutte le colpe a Motta, ma vedo pochi giocatori da Juve. E che sia un trascinatore, che possa sostenere questa crisi. E' uno stato mentale simile a quello dello scorso anno. Motta deve cogliere questo stato mentale o saranno problemi".
Juve fuori dal discorso Scudetto? "A me preoccupa non tanto i risultati ma la personalità che ha fatto vedere dopo Stoccarda. Lì è successo qualcosa".