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Inchiesta ultrà, Lotito: "Io ho scelto la legalità e vivo sotto scorta con minacce continue"

di Arturo Minervini

Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha rilasciato una intervista ai taccuini de 'Il Messaggero' per commentare l'inchiesta ultras che ha coinvolto le curve di San Siro. "Non voglio fare il bello, specialmente in questo momento, ma io sono stato il primo ad assumere una posizione molto chiara, ho fatto una scelta di campo: fra consenso e legalità ho scelto la legalità, con le conseguenze che ne sono derivate per la sicurezza personale e della mia famiglia. Ancora oggi vivo con la scorta, ricevo minacce telefoniche, anche 7-8 al giorno, cortei e cori contro, volantini con la mia tomba e le candele, ma tengo il punto e non mi piego".

Poi in un altro passaggio ha aggiunto: "Io avevo già detto tutto alla commissione antimafia, ora da giorni mi fanno i complimenti in aula per tutto quello che ho fatto e perché non mi sono mai spaventato. Avete visto che cosa sta succedendo? E sono convinto che uscirà dell'altro. Ci sono altre indagini in corso, non solo a Milano... Ancora oggi mi attaccano da tutte le parti, ma io combatto. Se scendi a compromessi, sei morto".

E infine un appello: "Basta con quelli che vogliono fare i tifosi per professione per guadagnare soldi, è arrivato il momento di non legittimare più i delinquenti".


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