Italia, Spalletti in conferenza: "Ho pensato solo a una cosa per tutta l'estate"
Luciano Spalletti, commissario tecnico dell'Italia, ha commentato dalla sala stampa della Bozsik Arena di Budapest il 2-1 rifilato a Israele: "La squadra s'è mostrata molto matura nonostante la giovane età. C'era la difficoltà del traffico nella loro metà campo, era tutto molto più denso e chiuso. Non è stato facile. C'era da stare in equilibrio per queste loro ripartenze perché poi Israele ha giocate brillanti, con frequenza e qualità. Siamo stati bravissimi a soffrire così poco. Non ci siamo lasciati innervosire perché le cose non ci riuscivano benissimo, poi però abbiamo creato tante occasioni. Ciò che va messo in evidenza è lo spessore di maturità di questi ragazzi, nel primo tempo la media età era davvero bassa".
Frattesi è il suo centravanti mascherato? Kean andava cercato di più?
"Frattesi anche quando non si vede dentro le azioni fa un importante volume di lavoro, aiuta sempre la squadra permettendole di essere in superiorità. Ha qualità di inserimento e si fa trovare sempre al posto giusto, è un calciatore importantissimo per noi. E' vero, Kean l'abbiamo cercato poco: con tutti questi giocatori a centrocampo c'era da tirargli qualche pallata in più in profondità mettendo in mostra la sua velocità. Nel secondo tempo però la partita è cambiata molto e secondo me abbiamo fatto molto bene. Loro sono tornati a dover essere più offensivi e noi abbiamo sfruttato le nostre qualità nella loro metà campo. Abbiamo vinto grazie alla maturità, è un grande segnale per ciò che riguarda la nostra squadra".
Cosa ti porti a casa da questi otto giorni?
"Saranno tutte riflessioni molto positive. Questa convocazione è stata molto pensata, ho pensato solo a questo durante l'estate. Volevo ringiovanire e le risposte sono state perfette, quelle che mi aspettavo. Ho modificato qualcosa e la squadra ha fatto vedere di avere le qualità che mi aspettavo, abbiamo giocato due buonissime partite. Ora c'è solo da rafforzare l'idea iniziale e stare attenti perché magari qualcuno, oltre a quei 2-3 che già fanno parte di questo gruppo ma abbiamo lasciato a casa, potrebbe inserirsi".
Qual è a suo avviso la forza di Israele?
"La frequenza e il passo dei calciatori offensivi e la sua qualità tecnica. Ha voluto giocare a calcio fin dall'inizio, costruiva dal basso. Secondo me è una buona nazionale, sono sulla strada giusta".
Come pensi di inserire Chiesa a ottobre in questo 3-5-2?
"Mi immagino che possa giocare come sottopunta, ma più libero di poter andare sulle fasce. Questo 3-5-2 può essere a volte anche con una punta centrale e una punta aperta, non deve essere per forza con due punte centrali".
In cosa questa squadra può e deve migliorare?
"Stasera è emerso che bisogna essere più bravi negli spazi stretti. Abbiamo bisogno di un po' più di qualità, senza però perdere equilibrio nella fase difensiva come è accaduto in queste due partite. Questo sistema con tre centrali funziona così, poi è chiaro che molto dipende anche dagli interpreti che scendono in campo".