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L'editoriale di Chiariello: "Il Napoli è un cantiere ma c'è la vetta. Meret? Gol sulla coscienza"

di Antonio Noto

Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato il pareggio del Napoli con l'Inter a San Siro nel suo editoriale: "Conte era stato profetico nella conferenza della vigilia, nascondendosi ai grandi obiettivi, ha però precisato: alla sosta vogliamo arrivarci primi. E in quel guizzo fa intendere tutta la sua idea di un Napoli competitivo ai massimi livelli. Il Napoli esce da San Siro con 4 punti in due partite: batte il Milan e pareggia con l’Inter. E per un pelo non sbancava anche la San Siro nerazzurra, perché il Cholito Simeone all’ultimo soffio di gara ha trovato la girata quasi vincente, la palla si è alzata sulla trasversale e non è andata in porta. Sarebbe stata una grande beffa per l’Inter, che nel secondo tempo ha aggredito di più, nel primo tempo ha saputo recuperare al gol di svantaggio di McTominay con una sassata di Calhanoglu che ha visto un incerto Meret opporsi male. Per il resto poi il portiere nel secondo tempo ha tenuto bene, ma ha sicuramente sulla coscienza il gol del pareggio dell’Inter.

Fatto sta che l’Inter ha avuto la grande occasione per un’ingenuità di Anguissa, che per il tentativo di proteggere palla ha fatto rigore su Dumfries. Il rigore c’è, non sparate sul pianista, cioè l’arbitro, perché Mariani ha arbitrato a grandissimo livello. E’ inutile che venite a dire: ha lasciato correre, di qua e di là, ha arbitrato bene! Il rigore c’era, è inutile che stiamo a discutere. E’ ingenuo, stupido, ma c’è. Alla fine Calhanoglu la sbatte sul palo. Questa palla che bacia Meret, che sui rigori è abbastanza fortunato, aveva indovinato l’angolo. Chissà che aver visto il portiere battezzare l’angolo giusto non l’abbiamo costretto ad allargare ulteriormente il tiro, fatto sta che il palo Calhanoglu è clamoroso, perché è un infallibile cecchino dal dischetto. Dalla possibile vittoria l’Inter ha rischiato la possibile sconfitta. Alla fine l’1-1 ci sta, l’Inter ha fatto di più, giocava in casa, ci può stare. Ma il Napoli è tornato solido, anche se non convince per la fase di ripartenza, convince poco e ancora una volta Lukaku è stato estremamente statico e marcabile dagli avversari. Ha fatto più Simeone in pochi minuti che Lukaku nell’intera partita. Nel primo tempo e poi si è completamente fermato, preda totalmente di Acerbi. Il centravanti del Napoli è un problema, Conte ci ha scommesso ciecamente su di lui. Oggi Lukaku è diventato un problema per il Napoli, perché sta giocando con un centravanti che sta dando sul piano della partecipazione veramente poco. Gol e tiri in porta manco a parlarne, insomma un centravanti che non si rende pericoloso praticamente mai. Questa sosta non lo vedrà a Castel Volturno, credo che risponderà sì alla convocazione del Belgio.

Fatto sta che ora si riparte per un’altra maledettissima sosta di nazionali di Nations League, ma il Napoli ci arriva con la testa della classifica. Anche se questo campionato lo possiamo identificare in un film famosissimo degli anni ’60 ‘Il mucchio selvaggio’, con Napoli, Inter, Lazio, Atalanta, Fiorentina, Juventus tutti in due punti. Mai vista una cosa del genere nel campionato italiano ad un terzo del torneo. Questo fa bene al calcio, più sono i contendenti e meglio è per tutti, perché se bisogna fare la corsa con un solo avversario, che sia l’Inter o la Juve, spesso spalla a spalla finisci fuori strada. Con un gruppo allargato è più possibile piazzare il rush finale. Quindi ragioniamo ora sul fatto che il Napoli abbia ritrovato la solidità difensiva, che Conte non si fa battere due volte di seguito. Avevo detto: non fate voli pindarici, sarei andato a piedi a Pompei con sei punti in due partite, mi accontento di farne uno ma buono a San Siro. Detto fatto, questo punto è oro colato. Sul piano del gioco? Ripassate, il Napoli non è ancora una squadra precisa. Pensate che oggi ha fatto appena l’80% di passaggi riusciti, la stessa Inter non è stata così precisa: 85%. Gli errori sono stati tanti e per una partita di cartello la qualità tecnica è venuta un po’ a mancare. Il Napoli è un cantiere, è un work in progress dal punto di vista del gioco, ma c’è la mentalità, l’organizzazione difensiva e la corsa, ancora oggi ha corso più degli avversari, è c’è la vetta della classifica. Guardare solo il tabellone senza vedere la partita non è il nostro modo di vedere il calcio, ma non possiamo negare che il Napoli che va a riposo della pausa per le nazionali con la testa della classifica ci piace assai”.  


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