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Okaka: "L'antidoping mi salvò da Spalletti, rimasi chiuso 3 ore per non fami beccare"

di Antonio Noto

Stefano Okaka, attaccante del Ravenna ed ex Roma, fu lanciato in prima squadra dall'ex allenatore del Napoli, Luciano Spalletti quando allenava i giallorossi. In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Okaka ha svelato alcuni aneddoti sul tecnico di Certaldo: "È come un secondo padre. Alla Roma a 16 anni, nel 2005, mi ha voluto in prima squadra e ho subito segnato in Coppa Italia contro il Napoli. Da lì è iniziato tutto".

La ramanzina quando comprai un auto costosissima a 18 anni? Nel 2007 giocavo poco, Spalletti mi mandò in campo negli ultimi minuti contro l’Atalanta. Entrai tutt’altro che ispirato. Al primo sguardo verso la panchina mi disse: ‘Ci vediamo dopo’. Se n’era accorto. A fine partita corsi negli spogliatoi, lui mi inseguiva. Mi ha salvato l’antidoping: sono rimasto chiuso oltre tre ore in quella stanza per non farmi beccare. Com’è finita? Il giorno dopo ho preso una multa. Meglio quella che un’altra sgridata del mister”.


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