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Orsi: "ADL ha sbagliato a scegliere due amici. Serviva tecnico estraneo che azzerasse certe dinamiche"

di Davide Baratto

Nando Orsi, ex portiere e opinionista, ha parlato ai microfoni de La Domenica Azzurra in onda su OttoChannel: “Il vero Napoli non è questo, ma non è forse neanche quello fenomenale dello scorso anno. Probabilmente la verità sta nel mezzo perché l’anno scorso c’era una magia che in questa stagione non c’è mai stata. Con Garcia tutto sommato il Napoli stava in posizioni dignitose, e comunque il francese si era presentato male alla piazza azzurra. Poi però tutto è andato peggiorando perché, con tutto il rispetto, sono stati scelti due ripieghi. Ovvero un amico e poi un altro amico. Ma non ci si può affidare ad amici, il Napoli è un club importante.

De Laurentiis ha voluto scegliere due allenatori che conoscevano già l’ambiente, ma è stato proprio questo l’errore: serviva uno che non lo conosceva proprio, che azzerava certe dinamiche. Ormai la situazione in casa azzurra si è incancrenita, il Napoli ha il dovere di provare ad andare in Conference, deve fare il massimo per provare a conquistare i sei punti che sono ancora in palio. Non posso credere che il Napoli faccia zero punti anche nelle prossime due partite, anche se la tendenza recente è negativa, solo col Monza tre prodezze hanno regalato la vittoria al Napoli. L’unico che si è salvato della difesa, inoltre, per me è stato Alex Meret. E’ stato sempre molto criticato, ma attualmente è l’unico della retroguardia all’altezza di un club importante come il Napoli. Ma anche il rigore sbagliato è un sintomo di superficialità. Se il rigorista è Osimhen perché non ha tirato lui? Anche il tecnico ha poca capacità decisionale, evidentemente.

Per il futuro bisogna ripartire dai giocatori motivati, da quelli che hanno fame e che vogliono restare, Bisogna responsabilizzare i calciatori, capendo chi ha davvero voglia di vestire la maglia azzurra. Per il futuro il Napoli deve affidarsi a un allenatore credibile: la piazza è importante e il momento è delicato. Conte anche più di Gasperini, che ha bisogno di tempo per mettere a frutto il proprio lavoro. Affidarsi a una scommessa sarebbe un rischio elevato, data la situazione. In questo senso affidarsi a Italiano sarebbe rischioso, anche se per me è un ottimo allenatore. Dopo questo sfascio arrivare a Napoli è dura, c’è il pericolo che affondi sia il tecnico giovane che il Napoli. Il nodo è sempre il progetto: se il club con chiarezza dicesse ai tifosi che nasce un nuovo ciclo, con un allenatore che ha idee ben precise come Italiano, e che bisogna aspettare 2-3 anni allora la scelta potrebbe essere interessante”.


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