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Pres. Coni: "Senza lo ius soli sportivo rischiamo di perdere tanti talenti"

di Antonio Noto

Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha rilasciato un'intervista al Sole 24 Ore, nella quale si è soffermato a parlare di un tema a lui caro, quello dello ius soli sportivo: "Ho cercato a più riprese di sensibilizzare tanti amici che osteggiano lo ius soli sportivo, ma senza risultati. Vorrei far veder loro cosa succede a un ragazzo nato in Italia da genitori stranieri. Fino ai 18 anni veste l'azzurro. Poi per rappresentare l'Italia deve essere cittadino italiano e inizia un inferno burocratico".

Malagò lancia poi un monito riguardo a tutti quei giovani che si trovano ad affrontare gli inconvenienti legati alla burocrazia italiana, che magari non trovano in altri paesi, che alla fine scelgono per prediligere nell'ottica della loro carriera sportiva: "Non è mia competenza parlare di ius soli" - conclude - "ma, senza lo ius soli sportivo, rischiamo di perdere tanti talenti sui quali abbiamo investito perché lasciano lo sport o cambiano Paese". Queste considerazioni arrivano al termine di un Europeo, nel quale quello dello ius soli sportivo è stato uno dei temi maggiormente tirati in causa anche nell'ottica di trovare delle soluzioni per risollevare una Nazionale, quella italiana, che fatica a ritrovare il suo miglior livello e si deve rapportare ad altre selezioni che in questo senso sono immerse in culture differenti e decisamente più facilitate in tali procedimenti.


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