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Santacroce: “Difficile ambire allo Scudetto con il modus operandi del Napoli sul mercato"

di Francesco Carbone

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex difensore di Napoli e Parma, Fabiano Santacroce.

Sul suo Napoli: "Era bello quel Napoli, era divertente e non ti faceva mai capire nulla. Non sapevi mai come potesse finire la partita. Eravamo bravi ad essere sempre pericolosi fino all'ultimo, eravamo imprevedibili. Questo è successo poco quest'anno ma ricordo la partita con la Lazio, quella è stata una grande emozione."

Sull'addio di Insigne e il Napoli che verrà: "Dipenderà molto da quel che succederà nel calciomercato, da quello si capiranno le sorti del Napoli che verrà. Sarà sicuramente competitivo, ma non sappiamo fino a che punto. Bisognerà rinnovare l'organico ma spero che l'asse centrale, con Ospina e Koulibaly, non si perda. Gli innesti di Anguissa - riconfermato - e Kvaratskhelia, se non andrà via nessuno, renderebbero il Napoli competitivo, ma dubito che resteranno tutti. Fabian Ruiz sembra arrivato alla fine del suo percorso a Napoli, e se parte un centrocampista del genere devi sostituirlo al meglio. Loro devono capire come muoversi anche in attacco, c’è bisogno di alternative al gioco con Osimhen”.

Sulla partenza dal basso: "Nel calcio moderno è diventato un valore aggiunto, ma molto spesso sarebbe utile tornare alla vecchia spazzata. La volontà di costruire è diventata eccessiva in certi momenti. I portieri che sanno giocare la palla ti danno la possibilità di stare alti e danno grandi vantaggi da un punto di vista tattico, ma devono anche saper parare ed essere bravi tra i pali, in primis."

Sulle contestazioni: "Io ho vissuto una contestazione grossa, precisamente dopo una sconfitta contro la Roma in un momento in cui stavamo andando male. Non è semplice, assolutamente, bisogna avere carattere e il gruppo deve essere forte per non farsi influenzare”

Su Osimhen: "Lui fa dei movimenti tutti suoi che danno grandi problemi alle difese avversarie. Parliamo di un calciatore che ama molto attaccare la profondità e non è uno di quelli a cui il Napoli, da un punto di vista tattico, è abituato. Secondo me la sua presenza ha parzialmente rovinato il gioco del Napoli, ma il suo apporto è stato indiscutibile. Lo scorso anno hanno segnato di più i centrocampisti rispetto a quest'anno, e questo è dovuto alla presenza di Osimhen."

Sul modus operandi della società sul mercato: "Il Napoli lavora da sempre in maniera forte sui giovani. Anche l’affare Lozano, che era già più affermato rispetto agli acquisti solito del Napoli, è stato fatto in previsione di una crescita del ragazzo, e loro continueranno a lavorare in questo modo. Quando hanno provato a prendere calciatori già arrivati, non sempre hanno fatto bingo. Con questa gestione è difficile ambire a ciò che i tifosi sognano, ovvero allo scudetto”.


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