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Scudetto sarebbe un miracolo? Conte: "Sono credente, conosco una sola persona che li fa..."

di Pierpaolo Matrone

Lei ha detto 'Miracoli non ne faccio', vincere quest'anno sarebbe un miracolo? E' una delle domande poste ad Antonio Conte, allenatore del Napoli, in conferenza stampa a due giorni dal big match contro l'Atalanta. Di seguito la risposta del tecnico azzurro: "Sono molto credente, anche praticamente, conosco solo una persona che li fa. Io prego sempre, anche per la squadra, che stia bene, oltre alla mia famiglia c'è anche una preghiera per i calciatori, lo dico sinceramente. Noi, la squadra ed il club possiamo andare uniti, compatti, per costruire qualcosa d'importante e che duri nel tempo, poi si dice Dio vede e provvede. A noi non deve mancare ciò che dobbiamo fare, lavorare e metterci a disposizione, tutti, dal cuoco ed il magazziniere per creare qualcosa di bello che può dare in un campionato dei punti in più. Non dobbiamo sbagliare niente su questo, non siamo nelle condizioni di poter sbagliare. Poi i miracoli calcistici ci sono sempre stati, ma devi lavorare per sperare accada, non basta pregare".

L'asticella si alza dopo certe sfide, come si gestisce l'entusiasmo? Anche agli ingressi tanti tifosi dall'estero. "L'entusiasmo deve essere benzina, è positivo, sarò l'ultima persona a spegnere l'entusiasmo, dobbiamo cavalcare l'entusiasmo, alimentarlo venendo qui ogni giorno e lavorando con un solo pensiero in testa per renderli orgogliosi al di là del risultato. Io voglio che ci sia l'attaccamento, senso d'appartenenza, poi il risultato è relativo. A Milano sentirli cantare a fine partita... ci deve riempire il cuore e dare forza nella difficoltà e nella fatica. Ci deve dare qualcosa in più per superare le difficoltà, non smorzerò mai gli entusiasmi, devono essere con noi. E' giusto sognare la cosa più bella per loro, ma in maniera realistica io devo dire che è l'inizio di un percorso per dare stabilità per Napoli, per il presidente e per i tifosi che meritano gioie".


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