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Spalletti restituisce la Panda scudettata: "Con Conte la squadra può diventare super-forte!"

di Pierpaolo Matrone

Luciano Spalletti, ex allenatore del Napoli, oggi Commissario Tecnico della Nazionale, presso il presidio ospedaliero Santobono ha consegnato la celebre Fiat Panda dello Scudetto e a margine dell'evento ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Questa macchina è stata dipinta dagli occhi pieni di felicità dei bambini di Napoli, me l'avevano prestato per portarla a casa e io la restituisco. Spero faccia tanti viaggi della guarigione, sono contento, grazie ai dirigenti della struttura per avermi permesso di donare questa macchina. L'idea mi è venuta vedendola sempre ferma in garage, non mi serviva niente così: ero sempre salutato dai bambini a Castel Volturno, ho ritenuto giusto fare qualcosa per restituirla alla loro felicità. Alcuni mi hanno detto di metterla all'asta, ma non avrei donato ciò che può essere il viaggio della speranza di tanti bambini, ci saliranno volentieri.

Tifosi felici? Ieri ho visto la partita e ho trovato uno stadio che ha sostenuto la squadra e che sente questa forza nuova del gruppo. Secondo me è un gruppo importante. A Nisida diceva che 7-8 giocatori facevano parte della formazione che avevo io e il club ha lavorato bene per un gruppo di calciatori che può far rivivere certe emozioni.

Pensieri in città guidando l'auto? Mi hanno salutato centinaia di persone perché l'hanno riconosciuta, tanti ragazzi in moto erano attorno a me. Sembrava quasi che si fossero sostituiti alle renne di Babbo Natale che portano i doni. Erano tutti contenti di vederla, giusto che questa auto stia qui. La struttura può fare ciò che vuole, dovevo restituirla.

Giovani italiani? Ci sono dei giovani veramente forti che stanno crescendo e che stanno facendo vedere che quello dell’Italia può essere un futuro importante. Quei due nomi sono nella lista dei preconvocati, li abbiamo già dati, e naturalmente ci fa piacere che ci siano forze nuove che possano venire poi a dare un contributo, una mano a quella che sarà la difficoltà che avremo ancora per mettere a posto le cose dopo che non abbiamo fatto un grandissimo europeo.

Fagioli e Ricci? Dobbiamo andare alla ricerca di quei calciatori lì, perché sono calciatori forti che però sono strutturati e che ormai hanno fatto vedere che quello è il loro timbro, il loro marchio di fabbrica. Ci sono calciatori più giovani che hanno fatto vedere delle buone cose ma che hanno ancora dei margini di miglioramento e attraverso quell’andare ad acchiappare quel qualcosa in più, quell’invenzione che uno può tirar fuori, che bisogna essere bravi a individuare poi e a dare spazio a questi ragazzi giovani.

Chiesa e Politano? Noi abbiamo deciso di ringiovanire molto la squadra – ha spiegato Spalletti – ma questi due qui hanno un’età ancora accessibile, e anche questi sono dentro i nostri pensieri. È chiaro che bisogna fare attenzione, perché avendo cambiato modo di giocare ci siamo affidati più alle due punte, a calciatori che sanno fare un po’ tutto in campo, a questa disponibilità di prendersi anche la responsabilità di altri ruoli, di non essere soltanto questo comportamento qui, ma di essere anche ‘riesco anche a darti una mano in altre posizioni del campo’. In questo i centrocampisti sono quelli che riescono meglio a sviluppare questa funzione, questo comportamento, per cui noi continueremo così. Si va avanti con una punta, una sottopunta, con le due punte, con la costruzione bassa dei cinque giocatori che fanno il perimetrale della squadra e si va a dare continuità a quello che abbiamo visto, perché abbiamo visto delle cose nuove e delle cose molto interessanti.

Chi ama non dimentica? Sì, certo, corretto, ma diventa impossibile dimenticare ciò che uno passa in una stagione a Napoli, nel bene e nel male. Conte parla di ragionare con il noi e non con l'io, è il segreto per vincere? Importante che tutti riescano a dare disponibilità ai compagni di reparto, per diventare fortissimi non servono solo le qualità di 11 giocatori ma messe a disposizioni del collettivo, si diventa super-forti", le parole del CT riportate dall'agenzia Lapresse.


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