Segna, spreca, soffre ma alla fine esulta il Belgio che non sbaglia la sfida decisiva contro la Russia e centra un 3-2 preziosissimo che gli consente di sfidare il Brasile agli ottavi. La squadra di Waseige ha sudato comunque davvero troppo per eliminare una formazione rivelatasi modesta, senza grandi individualità e priva di fantasia. In campo, infatti, il divario apparso ben più netto di quanto non dica il punteggio. Trovato ben presto (al 7&8217;) il gol del vantaggio e della qualificazione, il Belgio ha dominato per oltre un&8217;ora senza però riuscire a concretizzare la supremazia territoriale. E alla fine, come spesso accade nel calcio, si fatto inaspettatamente raggiungere da una sporadica azione dei russi, a segno con Beschastnykh. Poi, dopo un attimo di sbandamento, si ripreso, ha segnato altre due reti, con Sonck e Wilmots, ma nel finale, complice un calo di concentrazione, ha rischiato di mandare tutto all&8217;aria facendosi prima segnare da Sychev e poi ballando un po&8217; troppo nel disperato arrembaggio finale degli uomini di Romantsev. Ma la qualificazione comunque meritata. Contrariato dalla prova fornita con la Tunisia Waseige ha cambiato parecchie pedine nello schieramento iniziale, inserendo Mpenza, Wilmots, Van Kerckhoven e Peeters al posto di Strupar, Deflandre, Simons e Van der Heyden. E la squadra ne ha subito giovato. Proprio Wilmots e Mpenza sono stati i principali ispiratori della manovra con l&8217;ex udinese preciso nell&8217;orchestrare le geometrie di centrocampo e l&8217;attaccante perfetto nel attuare il compito di creare scompigli sulla fascia destra.