L&8217;urlo alla fine dei 66.000 allo stadio di Yokohama, l&8217;esultanza dei protagonisti dell&8217;1-0 sulla Russia, la gioia in tribuna della coppia imperiale Takamado e del premier Junichiro Koizumi, caroselli d&8217; auto nelle strade hanno salutato oggi la prima notte magica del Giappone calcistico in una competizione iridata. Con la vittoria, ottenuta soprattutto con un gran secondo tempo, tutto corsa, passione e ottime qualità tecniche e di organizzazione di squadra, il Giappone balza in testa al gruppo H, &8217;vedè la qualificazione agli ottavi di finale, (nell&8217;ultima partita i padroni di casa ora a quattro punti se la vedranno con la Tunisia, ferma a zero e domani in campo contro il Belgio, a un punto, mentre la Russia, a tre, dovrà affrontare il Belgio), rompe, alla quinta partita in un mondiale, l&8217;incantesimo dei primi tre punti e soprattutto dimostra i grandi progressi fatti negli ultimi quattro anni sotto la guida del Ct francese Philippe Troussier. «Una splendida partita dell&8217;intero collettivo. Non ci sono graduatorie di merito» ha esultato Troussier, senza paura di nascondere la commozione. Ma, certo, la prima volta del Giappone porta il sigillo di due professionisti ormai affermati all&8217; estero, Hide Nakata del Parma e Junichi Inamoto, del buon bagaglio tecnico della punta Yanagisawa, di difensori mai domi, di una buona disposizione in campo, di doti di pressing e marcato agonismo. La Russia non si è mai tirata indietro, anche se scesa in campo con il chiaro intento di arrivare ad un pareggio, forte dei tre punti già acquisiti con la Tunisia. E nel primo tempo ha mostrato le cose migliori, sfondando spesso sulla fascia destra. La formazione allenata da Romantezev sarebbe potuta passare in vantaggio al 40&8217; se il &8217;casalingò arbitro tedesco Merk non avesse negato un evidente rigore per l&8217;atterramento in area da parte del centrocampista Toda del russo Semshov scattato per colpire un invitante passaggio teso all&8217;indietro arrivato dopo un ennesimo sfondamento sulla fascia destra. La musica è cambiata decisamente nel secondo tempo, con un Giappone molto più aggressivo (Troussier nell&8217;intervallo ci ha sollecitato a spingere di più, confesserà poi Nakata). Gia al 2&8217; una bella azione di Nakata sulla destra era stata conclusa con un cross sventato però dal portiere in uscita. Erano solo le prove generali del gol giapponese, arrivato al 6&8217; del secondo tempo con una manovra da manuale, in velocità. L&8217;esperto terzino destro Koji Nakata arrembante sulla fascia pennellava al centro aerea un invitante passaggio teso sul quale il centravanti Yanagisawa inventava di prima intenzione un delizioso assist per il centrocampista Inamoto scattato da dietro al di là dei difensori russi e lesto a mettere dentro con un tiro secco e preciso. E&8217; la seconda rete del possente centrocampista dell&8217;Arsenal dopo il gol del momentaneo vantaggio del 2-1 contro il Belgio. La Russia non ci stava a perdere. Romantsev gettava nella mischia al 57&8217; un seconda punta , Beschastnyk, che affiacava l&8217;ottimo Sychev, subentrato dopo l&8217;intervallo a Pimenov, 20 anni. E proprio sui piedi di Beschastnyk, un minuto dopo capitava l&8217;occasione più ghiotta per pareggiare i conti. Il nuovo entrato faceva tutto bene, entrava in velocità in area, evitava elegantemente l&8217;uscita del numero uno nipponico allargandosi sulla sinistra ma sbagliava sciaguratamente a porta vuota sparacchiando sull&8217;esterno della rete. I russi continuavano a premere alla ricerca del pareggio ma intanto il Giappone cresceva sempre più, confortato dall&8217; appassionato tifo del pubblico, monotono nel suo ossessivo coro &8217;Nippon Nippon&8217; ritmato da battimani e tamburi, ma quanto mai efficace, e dalla regia illuminata a tutto campo di Nakata, vero leader in campo della squadra. E il giocatore del Parma sfiorava addirittura il raddoppio al 70&8217; con una percussione centrale conclusa con uno splendido tiro da 30 metri che si stampava sulla traversa a portiere battuto. Poteva essere il gol fotocopia di quello segnato in maglia giallorossa due campionati fa a Torino contro la Juventus. Negli ultimi 20 minuti la Russia, pur continuando a creare occasioni, perdeva via via coraggio, complice un asfissiante pressing dei giapponesi in mezzo al campo. E il buon arbitro tedesco dava un&8217;altro mano fischiando in pieno recupero un fallo ai russi su rimessa laterale. Poi era solo festa grande dei 66.000 in maglietta blu, la stessa della loro squadra ormai &8217;degnà di ospitare i mondiali.