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Campi Flegrei, piano di fuga in 72 ore in caso di eruzione: i dettagli

di Antonio Noto

Un piano di fuga per mettere in salvo nel giro di 72 ore mezzo milione di persone in caso di eruzione dei Campi Flegrei. E' quello messo a punto dalla Protezione Civile per la prima volta nel 2016, ma oggetto di recenti modifiche e ora al vaglio delle Regioni, e di cui parla oggi Repubblica sulle pagine del quotidiano.

L'ipotesi che farebbe scattare il piano d'emergenza nazionale è quella di una eruzione. Uno scenario che ad oggi non è previsto dagli scienziati: in questo momento il vulcano dei Campi Flegrei è classificato al livello di allerta giallo. Quello che farebbe scattare il piano è il livello di colore rosso che imporrebbe una grande fuga da attuare nel giro di 72 ore a bordo di tutti i mezzi di collegamento, tra bus, navi e treni. In particolare i cittadini di Pozzuoli, oltre 76 mila, sarebbero accolti in Lombardia, quelli di Bacoli (25mila) tra Umbria e Marche, gli oltre 11 mila di Monte di Procida tra Abruzzo e Molise. Destinazione Lazio per i residenti del quartiere napoletano di Fuorigrotta, rotta verso la Sicilia per i napoletani del quartiere Chiaia-San Ferdinando. Ma tutte le regioni italiane sarebbero coinvolte nell'accoglienza, sia pure in misura differente.

Il piano sarà testato a ottobre, con la grande esercitazione sul rischio vulcanico predisposta dalla Protezione Civile. Ogni area del territorio interessato è abbinata a una regione italiana, ciascuna delle quali è chiamata a redigere un proprio piano per individuare punti di prima accoglienza, alloggi, assistenza sanitaria e servizi. La spesa prevista è pari a 65 euro a persona, oltre 5 milioni di euro al giorno, 150 milioni in un mese.


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