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Napoli Femminile, mister Mango: "Salviamo l'unica squadra del Sud! Sosteneteci, siamo il Napoli"

di Daniele Rodia

Non è stato il miglior avvio di stagione per il Napoli Femminile, 2 sconfitte contro Fiorentina ed Inter. Venerdì allo stadio Piccolo di Cercola arriva il Sassuolo, squadra alla portata delle azzurre che nell'ultimo turno ha fermato le campionesse d'Italia della Roma. Abbiamo intervistato l'allenatore del Napoli Femminile Salvatore Mango che ha commentato ai microfoni di Tuttonapoli.net diversi temi: dalle prime due sfide, ai cambiamenti contro il Sassuolo, passando per la sua "napoletanità" e gli obiettivi stagionali.

È alla ricerca di equilibrio e distanze, sia con la Fiorentina che soprattutto con l'Inter è mancata la concentrazione nelle parti importanti della gara e poi la squadra è crollata. Come sta lavorando su questo aspetto per colmare questi errori che arrivano nella parte finale del match?

"Stiamo cercando di interpretare un po' questa squadra che comunque è una squadra nuova, è una squadra giovane, è una squadra come dico sempre Davide contro Golia quindi cerchiamo di migliorare. Abbiamo incontrato le due squadre più forti secondo me del campionato, senza sfigurare fino al 70esimo siamo stati vantaggio con l'Inter e con la Fiorentina abbiamo perso uno a zero. Però questo è il nostro campionato, questo noi lo dovevamo sapere e lo sappiamo già."

Venerdì arriva il Sassuolo con un solo punto ma raccolto con le campionesse d'Italia della Roma tra l'altro, prossime vostre avversarie dopo il match di venerdì, sceglierà lo stesso assetto che ha messo paura all'Inter per raccogliere quelli che sarebbero i primi punti stagionali ?

"Non lo so vediamo, penso che la formazione sarà più o meno la stessa, non possiamo stravolgere niente. Anche perché abbiamo un gruppo di ragazze giovani ma volenterose: devo dire la verità si stanno impegnando tutte molto bene, ma noi sapevamo già che questo campionato era così. Noi dobbiamo evitare l'ultimo posto, lo so io, lo sa la società, lo sanno le ragazze. Quest'anno dobbiamo combattere contro tutti e contro tutto perché siamo l'unica squadra del Sud. Siamo l'unica squadra dove tutti non vogliono giocare, perché comunque sarebbe più comodo per tutti fare un campionato solo del Nord, ma invece vogliamo che il Napoli rimanga in Serie A a tutti i costi".

Che obiettivi stagionali si è posta la società e quali sono invece quelli che si è posto lei?
"Io sono venuto a Napoli dopo le stagioni alla Sampdoria, dove ho fatto bene, ma ho fatto tanti anni di professionistico con i maschi, mi sono posto un obiettivo importante perché io sono un figlio di napoletani, quindi per me venire a giocare qua è una soddisfazione per i miei genitori che purtroppo non ho più. Loro due napoletani d.o.c, tifosi del Napoli, quindi per me ha una doppia valenza questo incarico sportivo. Non voglio retrocedere. Voglio lasciare un ricordo importante in questa città e rimanere in serie A credetemi a tutti i costi. Sono un tifoso del Napoli con un tatuaggio del Napoli, pur essendo nato Genova".

Genoano di nascita, ma napoletano d'appartenenza a quanto crede nel progetto che purtroppo ostenta ancora a decollare per quelli che sono diciamo di dogmi ancora da scardinare a livello proprio nazionale?
"Io penso che quest'anno abbiamo veramente una società importante, con un presidente giovane che ha voglia di far bene, dei soci che hanno voglia di fare bene si deve partire. Mi spiace che non vedo tanta gente al campo, perché Napoli è solo Napoli per tutti: è Napoli nel calcio, è Napoli nel basket, siamo tutti tifosi del Napoli anche le ragazze. Siamo andati a vedere le partite del Napoli maschile perché siamo tifosi, anche se sono tutte ragazze del Nord. Abbiamo uno striscione nel nostro spogliatoio che dice "noi siamo Napoli". Noi siamo il Napoli e non vogliamo abdicare davanti a queste potenze del Nord che nel calcio femminile la fanno da padrone. Io credo, ma sono certo, che noi venderemo cara la pelle a tutti per tutti i tifosi napoletani. Io sono anche tifoso napoletano dei maschi, mio figlio anche pur essendo nato a Genoa da una mamma tedesca. Noi abbiamo un senso di appartenenza diverso dagli altri posti del mondo, ho allenato in tutta Italia e credo che qua c'è un'altra sinfonia di musica quando uno viene a Napoli o allena il Napoli."


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