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A Roma spunta un messaggio dei Fedayn Quadraro: “Vincenzo, Antonio, Gabriele, Ciro... vivono!”

di Mirko Calemme

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”, cantava De Andrè. Quella che ormai una massima trova la sua ennesima conferma grazie ad un episodio increscioso avvenuto a Roma, servito come assist perfetto per lanciare un messaggio da condividere in vista del match di sabato al San Paolo.

Come riporta romanews.eu, infatti, nel giorno successivo al trentacinquesimo anniversario della morte di Vincenzo Paparelli, il tifoso laziale colpito da un razzo lanciato allo Stadio Olimpico il 28 ottobre 1979, è comparsa sul muro di cinta del Cimitero del Verano un’ignobile scritta: “2014 nulla è cambiato, ancora godo per il razzo sparato. 10-100-1000 Paparelli”.

Un messaggio orribile che però gli stessi tifosi della Roma hanno voluto cancellare e sostituire con un altro, molto più nobile, dedicato ad alcune vittime della violenza legata al calcio in Italia: Vincenzo Paparelli, Antonio De Falchi, Gabriele Sandri e Ciro Esposito.

“Vincenzo, Antonio, Gabriele, Ciro... vivono!”. Una frase semplice, firmata dai Fedayn Quadraro, storico gruppo della tifoseria giallorossa. A pochi giorni dal match del San Paolo, queste parole possono rappresentare un importante segnale di distensione, con la speranza che non sia il solo. Il miglior modo per onorare la memoria di chi ha perso la vita in questo modo assurdo, come ripete da mesi Antonella Leardi, è far sì che atti scellerati del genere non si ripetano. La morte non ha colori. 


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