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Caso Osimhen, Gazzetta: “Non è come la Juve e non ci sarà nuovo processo”

di Francesco Carbone

Le carte emerse dal procedimento della Procura di Roma contro Aurelio De Laurentiis non avranno ripercussioni sulla giustizia sportiva, scrive Gazzetta.it. Il presidente del Napoli è stato rinviato a giudizio per falso in bilancio in relazione agli acquisti di Manolas e Osimhen. Operazioni che, secondo l'accusa, avrebbero generato plusvalenze fittizie tra il 2019 e il 2021. La Repubblica questa mattina ha pubblicato stralci delle indagini della Guardia di Finanza, che mostrano elementi opachi sull’operazione Osimhen con il Lille. Tra questi, un sms dell’allora vicedirettore sportivo Pompilio a Giuntoli e anche una mail del presidente del Lille in cui si parla di “valore nominale” per pagare meno.

Nonostante questi elementi, la Procura Federale - prosegue la Rosea - non ritiene ci siano i presupposti per riaprire il caso in ambito sportivo, a differenza di quanto accaduto con la Juventus. Mancano infatti prove dirette e schiaccianti come nel processo Prisma, dove emersero documenti di natura confessoria, come la “Carta Paratici”, con i valori modificati, taroccati, cancellati attribuiti a calciatori, in quel caso talvolta neppure indicati con i nominativi ma con una semplice "X”. Nel primo processo plusvalenze, Napoli e Juve erano stati assolti. Successivamente, solo per i bianconeri furono trovate nuove prove tali da giustificare un secondo giudizio. Inoltre, la giustizia sportiva ha chiarito che il valore di un giocatore è soggettivo e, per dimostrare il dolo, servono evidenze chiare di manipolazione intenzionale dei bilanci. Per la Procura FIGC, nel caso Napoli, queste prove non ci sono.


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