.

E' un Napoli più giovane: azzurri con l'età media più bassa in Serie A

di Andrea de Carlo

Difficile essere carichi, felici, ottimisti riguardo al futuro di questo Napoli, a distanza di così pochi giorni da un'eliminazione in Champions ancora da smaltire ed un mercato che non ha entusiasmato. Vanno trovati, però, anche i segnali positivi che possono esserci in un momento tanto complesso. Il dato più incoraggiante riguarda l'età media della rosa partenopea che, a differenza di quella delle altre big, si è ringiovanita e non di poco, mostrando un'inversione di tendenza rispetto al passato e abbandonando così l'usato sicuro. In questa sessione di calciomercato c'è stata infatti la definitiva consacrazione dell'approdo in serie A degli scarti di altri campionati, Premier in primis. Alla Roma (età media 28,8 anni), oltre ai giovani Iturbe, Uçan e Manolas, sono arrivati a stretto giro di boa prima Keita, poi Ashley Cole (rispettivamente 34 e 33 anni), mentre in casa Inter (età media 26.3 anni) è approdato l'esperto Nemanja Vidic (32enne) a dare manforte in difesa. Dall'altra sponda di Milano, quella rossonera (che vanta un’età media di 27,3 anni), hanno appena ufficializzato l'acquisto di Fernando Torres e preso Diego Lopez per la porta, anch'essi al traguardo dei trent'anni. Juve fanalino di coda di questo elenco, con l'ingaggio di Evra, coetaneo del laterale romanista sopra citato: i bianconeri raggiungono addirittura i 30,1 anni di età media. Tutte le più blasonate hanno quindi scelto questa linea, l'instant team come filosofia di impostazione della squadra. Tutte, meno il Napoli, che ha fatto il percorso inverso, raggiungendo un’etá media di 25,5 anni, la più bassa della Serie A. Ciò è stato reso possibile grazie all'acquisto di ragazzi giovani, ma con grande carisma e di belle speranze . Fra questi spiccano in tal senso Koulibaly e il nuovo arrivato David Lopez, rispettivamente 23 e 24 anni. La piazza partenopea è in subbuglio per il mercato che ha disatteso le speranze (si attendevano con ansia top-player) ma un dato del genere può far ben sperare per il prossimo futuro azzurro, a patto che i giovani nuovi arrivati siano subito in grado di adattarsi alle esigenze della piazza.


Altre notizie
PUBBLICITÀ