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La trasferta di Empoli sembrava quella di Verona, ma il secondo tempo è stato diverso

di Christian Marangio

Il Napoli rimane in testa alla classifica con 19 punti, ma la paura che non potesse essere così a fine primo tempo era davvero alta. Fin da subito gli azzurri sono parsi ingolfati, proprio come una macchina piena al rientro dalle vacanze, ma il tempo libero (per qualcuno) causa nazionali è finito. Soprattutto per Romelu Lukaku, rinunciatario alla convocazione del Belgio per restare ad allenarsi a Napoli. Stavolta però la prestazione del bomber azzurro è stata davvero sottotono, non riuscendo mai ad essere l’anima della costruzione della manovra azzurra, rimanendo così soporifero per la maggior parte del tempo in campo. Romelu non è chiaramente da solo nella lista di quelli che nel primo tempo hanno giocato al di sotto dei loro standard e infatti Conte ha strigliato tutti negli spogliatoi.

La voce grossa del mister si è sentita e vista soprattutto in campo. La scelta chiave della gara è arrivata al minuto 59’  quando Lukaku ha fatto posto a Simeone che ci ha messo del suo nell’azione che propizia il rigore su Politano, poi trasformato da Kvaratskhelia. Grazie alla rete del vantaggio il Napoli poi ha cambiato totalmente la sua faccia e se nel primo tempo l’armadio con gli scheletri di Verona si stava palesando al Castellani, nella ripresa gli azzurri sono tornati con le mani sul manubrio di loro stessi. Tutto grazie alla mano di Conte che nell’intervallo ha lavorato su quanto visto in campo ed anche nella testa dei suoi calciatori propiziando un atteggiamento diverso e portando a casa l’ennesima vittoria senza subire reti come scritto nell’anima delle sue squadre.


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