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Bruno Petrone, pres. Angri: "È come un figlio, dolore enorme. Danno anche al club"

di Davide Baratto

Claudio Anellucci, presidente dell'Angri, è intervenuto nel corso di "Difendo la città" sulla nostra Radio Tutto Napoli, prima radio tematica sul Napoli, in onda tutto il giorno, che puoi ascoltare/vedere qui sul sito o sulle app (qui per Iphone/Ipad o qui per Android): "Voglio subito dare una buona notizia, che Bruno (il 18enne accoltellato a Chiaia, ndr) sta meglio, sta bene, è uscito dal reparto rianimazione e lo stanno adesso portando nel reparto. Un piccolo passo verso la nornalità lo abbiamo fatto, sono stati dei giorni bruttissimi che non auguro veramente a nessuno. Questa è la più bella notizia che vi potevo dare, l'ho avuta pochi secondi fa. È la più bella notizia che potessi avere io, l'ho saputo 20 secondi fa avevo appena chiuso con i genitori che mi hanno dato questa notizia. Credo che questa sia la cosa più importante. È stata però una bruttissima parentesi, credo che nessuno nel 2025 debba trovarsi in una situazione del genere: chi esce di casa con un coltello da pane e dà cinque coltellate a un ragazzo di 18 anni... non c'è niente da dire, soltanto da condannare in maniera ferma, dura. Io sono un presidente un po' particolare, i ragazzi sono dei miei figli, quando ho saputo la notizia sono rimasto senza parole, è come se fosse stato mio figlio. È una cosa aberrante, non può succedere

Purtroppo è stato un ulteriore danno che è stato fatto, quello alla squadra. Ho non solo il dolore in quanto papà e genitore, ma anche in quanto presidente perché è stato fatto un danno enorme alla mia società e questo lo andremo a vedere poi in altre sedi. Mi levo la giacca e la cravatta da presidente e non ho più niente, lo dico da genitore: è inconcepibile che noi non ci accorgiamo di quello che fanno i nostri figli e in che modo si vanno a relazione con l'esterno. Mio figlio esce in casa con un coltello da pane e io genitore non lo vedo? Le famiglie devono esserci per questo, non solo per dare i soldi ai figli, comprargli le macchinine e i vestiti firmati. I genitori servono a tutt'altro. Invece di sprecare centinaia e centinaia di pagine di giornali e social per Signorini, di cui sinceramente non me ne frega niente di cosa faccia nella sua vita privata... qualcuno di questi famosi signori con milioni di follower ha speso una parola su questo fatto? O qualcuno si è interessato sul perché un ragazzo di 15 anni esca ai baretti di Napoli con un coltello in tasca e accoltelli cinque volte, cinque volte, un ragazzo? Cinque coltellate! Vuol dire che tu vuoi uccidere".

Come ha reagito la squadra a questo episodio? "La squadra è un gruppo vero. Io ad Angri ho deciso di fare un percorso diverso dal calcio campano, ossia di giocatori Over 30 che vanno nei club a chiedere migliaia di euro per giocare. Io ho stravolto tutto quello che era perché il calcio ad Angri era morto, sono arrivato e ho trovato 600 mila euro e passa di debiti. Le cose bisogna dirle, gli angresi senza il sottoscritto quest'anno non avevano il calcio. Sto ricevendo anche pressioni, la città di Angri non viene allo stadio perché ho fatto una squadra di giovani. Ho fatto una squadra di 2008, 2007, 2006, ma vogliono i giocatori di nomi... Ma il calcio così va a morire e lo stiamo vedendo con club blasonati che non hanno soldi. Oggi il calcio lo fai con la competenza. La mia squadra nel girone d'andata ha 21 punti, un punto ci è stato tolto in maniera indegna, ma sto rispecchiando quello che ho trovato e quello che dovevo fare ad agosto. Io vado in campo ogni settimana con undici giocatori Under! E non c'è un giornalista che abbia speso una parola per quello che noi stiamo facendo. Trovo solo critiche e insulti alla mia persona sui social. Poi ci giriamo e vediamo il Barcellona con Pedri, Gavi, Cubarsì, giocatori del 2007. Ho un allenatore, mister Quaglietta, che è un insegnante di calcio, quello che serve in queste categorie. Non calciatori di 37-38 anni che vanno a svernare per prendersi lo stipendio. Allora, se qualcuno mi dà una mano io continuo con questa battaglia, ma se mi lasciano con 40 spettatori dentro lo stadio io sono costretto ad andar via a fine stagione".


Claudio Anellucci a Difendo la Città
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