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Corbo a RadioTuttoNapoli: "Non mi piace vittimismo Conte, ma dopo Bologna ha svoltato"

di Arturo Minervini

Il giornalista di Repubblica Antonio Corbo è intervenuto nel corso di Pausa Caffè sulla nostra Radio Tutto Napoli, prima radio tematica sul Napoli, in onda tutto il giorno, che puoi ascoltare/vedere qui sul sito o sulle app (qui per Iphone/Ipad o qui per Android).

Un tifoso ci scrive dicendo che Hojlund, a 22 anni, è già più forte di Osimhen quando arrivò a Napoli nel 2020 alla stessa età. Che ne pensi? "Sono due personaggi completamente diversi. Osimhen arrivava in Europa con una storia personale difficilissima, un’infanzia travagliata, disagi familiari enormi. Era un atleta generosissimo, quasi scomposto all’inizio, che andava oltre i limiti del proprio fisico per coraggio, impeto e furia agonistica. Hojlund invece arriva da un mondo completamente diverso, danese, e lo si vede subito: è più disciplinato nel gesto, più composto, più rigoroso nel rapporto con il calcio. Questo gli dà una struttura diversa fin dall’inizio".

Hojlund oggi sembra diverso anche rispetto al giocatore visto all’Atalanta e al Manchester United.

"Assolutamente sì. È un giocatore che si è arricchito. Gli hanno fatto bene gli insegnamenti, il lavoro in palestra, ma soprattutto il lavoro di Antonio Conte. È cresciuto sotto ogni aspetto".

Quanto c’è della mano di Conte in questa crescita, anche di Hojlund?

"Io sono stato probabilmente il più severo nel giudicare Conte. Non mi è piaciuto il suo vittimismo, la continua richiesta di rinforzi, un atteggiamento che ho sempre ritenuto ingiustificato perché allena una società aristocratica del calcio europeo, con conti in ordine e alle spalle un imprenditore esperto come De Laurentiis. Detto questo, il Conte che vediamo da Bologna in poi è uno dei pochi allenatori europei capaci di trasformare e perfezionare una squadra. Ho visto cose meravigliose nel suo lavoro tattico, nel recupero del rapporto con il gruppo. In questo momento il miglior Conte coincide con il miglior Napoli".

Ti coinvolgo sul blocco del mercato di gennaio, imposto dalle nuove regole del fair play finanziario, che penalizzano anche una società sana come il Napoli.

"Ho capito benissimo la domanda e condivido le perplessità. Da qui traggo due considerazioni. La prima è politica: questo governo ama poco il calcio e ancora meno lo sport. Si entusiasma solo quando arrivano i successi, ma fa pochissimo per rendere lo sport un servizio sociale e per ridurre gli squilibri, soprattutto nelle categorie inferiori. La seconda riguarda il Napoli: paradossalmente, questa restrizione può essere un beneficio. Il Napoli è diventato più forte nelle difficoltà. Spendere ancora avrebbe creato nuovi problemi di equilibrio e inserimento. Conte ha fatto di necessità virtù, ha ridisegnato il centrocampo, ha reso la squadra coesa e fluida. Con il suo lavoro si può ovviare a queste limitazioni".

Il Napoli ha speso circa 300 milioni negli ultimi due anni. Ha speso troppo?

"Sì, ha speso troppo. Anche per la fretta, soprattutto l’estate scorsa, quando ha dovuto bruciare i tempi senza valutare con calma offerte e occasioni. Non avrei elogiato un’ulteriore spesa a gennaio. Per fortuna oggi il gioco sta compensando quegli errori".

C’è qualche acquisto che può essere considerato sbagliato o almeno sovrapagato? Penso a Lang o a Lucca.

"Lang non va bocciato, sta giocando e deve ancora esprimere tutto il suo talento. Lucca invece è stato superpagato per la fretta: il Napoli ha subito il gioco di Pozzo. Bastava aspettare. Quando poi il Napoli si è trovato nella necessità di sostituirlo, è venuto fuori Højlund. Ed è stato un bene per Conte e per il Napoli. Hojlund poteva essere già il primo acquisto al posto di Lucca: quello è stato un errore di mercato, figlio della fissazione su un nome e della mancanza di una valutazione più ampia".


Antonio Corbo a Pausa Caffè
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