DAZN, Iori: “Meriti a Conte e alla squadra! Senza quei due il Napoli è lì e ha già vinto un trofeo”
Alessandro Iori, giornalista e telecronista di DAZN è intervenuto nel corso di 'Tutti in the Box' sulla nostra Radio Tutto Napoli, prima radio tematica sul Napoli, in onda tutto il giorno, che puoi ascoltare/vedere qui sul sito o sulle app (qui per Iphone/Ipad o qui per Android): "Cremonese-Napoli è una partita non semplice, soprattutto considerando anche la logistica e la tempistica del post Supercoppa, il viaggio di rientro anche con fuso orario da assorbire, il Natale di mezzo che in qualche modo condiziona comunque la preparazione. Anche se parliamo di professionisti ai massimi livelli, resta comunque una giornata particolare. Quindi una partita da gestire con grande attenzione, perché comunque la Cremonese ha dimostrato di essere grande neopromossa in questo momento, una squadra attrezzata, una squadra organizzata, una squadra con idee molto chiare. Quindi è una partita insidiosa per mille motivi”.
Come si è calato Hojlund nella parte di Lukaku e cosa ti aspetti con il rientro di Big Rom? “E’ stato preoccupante essere tra l'altro il telecronista di quella partita con l'Olympiakos a Castel di Sangro, e notare anche la reazione del pubblico. Cioè lo stadio Patini si era letteralmente congelato in quel momento perché si era avuta la chiara percezione della gravità dell’infortunio alle stesse gestualità di Lukaku, aveva fatto intuire che sarebbe stata una cosa complessa da superare. Napoli aveva questa idea molto affascinante e anche abbastanza articolata di un centravanti distributore e di quattro centrocampisti alle spalle, capaci sia di costruire gioco, ma anche e soprattutto di inserirsi, con McTominay che forse sarebbe stato un po' penalizzato da quel ruolo defilato a sinistra. Ma è chiaro che lì Conte aveva bisogno di trovare un equilibrio non semplice anche per inserire al meglio l'oggetto più prezioso del mercato, ovvero Kevin De Bruyne, che ricordiamo, ce lo dimentichiamo stesso, ma anche lui manca ormai da più di due mesi. Quindi mi sa che Napoli ha dovuto convivere questa prima parte di stagione con delle difficoltà oggettive, che gli hanno portato via forse i due elementi più importanti della rosa di partenza di questa stagione. Quindi parlare di difficoltà mi sembra più che legittimo, perché comunque il Napoli ha dovuto fare i conti con problemi seri. A cui però ha reagito secondo me con grande prontezza anche dal punto di vista della società, perché Hojlund è stata una grande operazione da questo punto di vista. Non sempre è stato perfetto nel suo inserimento, ma soprattutto nell'interpretazione che Conte chiede del ruolo di centravanti. Però in Supercoppa abbiamo visto un giocatore devastante, un giocatore che può calamitare attorno a sé le attenzioni di appena due difensori avversari liberando spazio per tutti gli altri. Quindi se Hojlund è l'Hojlund che abbiamo visto in Supercoppa, parliamo di una grande operazione. Il rientro di Lukaku a pieno regime, secondo me, consentirà delle rotazioni. Conte, fatico a immaginare entrambi in campo, se non per alcune spezzoni di partita, in situazioni in cui magari Napoli deve recuperare o cambiare il risultato a proprio favore. E’ chiaro che però Lukaku andrà gestito soprattutto nella primissima fase di rientro, non possiamo aspettarci un Lukaku ma anche vista la sua struttura fisica immediatamente performante, credo che però anche qui a fine stagione abbia da quindicina di grandi partite nelle gambe e sono quelle che potrebbero indirizzare la stagione del Napoli. Se li vedo assieme in campo, fatico a immaginarveli, almeno nell'indice iniziale”.
Lucca ha forse pagato le pressioni di una piazza come Napoli, ti aspettavi qualcosa in più? “È un giocatore che secondo me non ha esattamente le caratteristiche che servono a un Napoli strutturato così, nel senso è un giocatore che ha bisogno di tanti rifornimenti, che sfrutta bene le palle alte, ma che poi se c'è da legare il gioco con il resto dei compagni va un po' in difficoltà. Questo lo ha dimostrato in più di una circostanza in questa stagione. Ha fatto un bel gol in Coppa Italia come un picco bagliore degli ultimi tre mesi, su assist di Vergara. Un altro ragazzo che forse avrebbe bisogno di trovare un'altra collocazione per mettere più utile le gambe, dopo l'anno comunque importante da protagonista alla Reggiana in Serie B l'anno scorso. Lucca potrebbe essere il giocatore decisamente più penalizzato dal rientro di Lukaku a pieno spazio. Senza Lukaku Conte che ha preferito percorrere altre strade, cioè piuttosto giocare senza centravanti di riferimento quando non c'erano nemmeno Hojlund. Credo che per Lucca gli spazi si stiano riducendo in maniera drastica e si potrebbe valutare l'opzione di un periodo di prestito per concludere la stagione e poi tracciare una linea alla prossima età”.
Come inquadri Mainoo? Potrebbe fare un percorso sulla falsa linea di quello di McTominay e Hojlund? “È un giocatore che mi sembra però un po' più indietro almeno dal punto di vista dell'esperienza e della capacità di incidere. E’ sicuramente un giocatore con del potenziale, ma del potenziale ancora da estrarre. McTominay e Hojlund arrivavano un po' più pronti secondo me, poi resta un giocatore interessante in prospettiva, un'operazione affascinante. Ma non so se potrà dare dei risultati nell'immediato come è accaduto l'anno scorso a McTominay e quest'anno a Hojlund”.
Questo Napoli talmente che gioca bene, un po' ci siamo dimenticati di Kevin De Bruyne? “Eh no, è quello che dicevo prima. E’ sicuramente un merito di Antonio Conte e della squadra aver retto il passo nel campionato, essere lì nella corsa per il titolo e aver portato a casa il primo perpetuo della stagione. Il tutto senza, lo ripeto, quelli che se avessimo fatto un elenco prima del 14 agosto avremmo probabilmente indicato come i due giocatori più importanti e sicuramente di maggiore esperienza internazionale del Napoli come Lukaku e De Bruyne. Ecco il fatto di aver in qualche modo attenuato il record dell'importanza di De Bruyne è un grande merito di Conte, del suo staff e del resto della rossa del Napoli, poi quando finalmente rientrerà anche lui. Insomma, potremmo avere anche magari un Napoli ancora più competitivo perché con dei giocatori meno affaticati, meno usurati e di grande qualità per il finale di stagione. Benedetti i problemi di abbondanza? Assolutamente, per una squadra che mira a arrivare in fondo in tutte le competizioni e al momento è in corsa anche in Coppa Italia, avere un organico ampio come quello che potrebbe avere quando avrà risparmiato tutti il Napoli. Perché il Napoli quest'anno ha soprattutto sofferto di carenza di alternative e di eccesso di infortuni. Poi se vogliamo siccome per la maggior parte non si è trattato di infortuni traumatici possiamo fare un ragionamento anche sul tipo di preparazione, ma anche in generale sull'usura a cui sono sottoposti questi calciatori. Se ci pensate quest'anno tantissimi giocatori, e non solo del Napoli, si sono fatti male calciando che è un po' un controsenso nel senso che il calciare soprattutto in porta è un gesto più naturale per un calciatore che è stato per molti l'anticamera di un infortunio grave, come per De Bruyne, ma anche per esempio come su Vlahovic. Oppure una partita che ho commentato un paio di settimane fa per Berisha del Lecce. Lui addirittura si è fatto male, una lesione seria dal punto di vista muscolare, facendo un passaggio a metà campo. Questo secondo me ci dà l'idea di quanto siano sovraccarichi i muscoli dei giocatori in questa fase, anche quelli come Berisha che non fanno le coppe, che non hanno gli impegni ravvicinati. Quindi secondo me stiamo chiedendo a questi uomini, perché tali restano, un'intensità di sforzi fisici e muscolari tali per cui sono sempre più esposti al rischio di questo tipo di infortuni. E la ricorrenza con cui i giocatori sono fatti male calciando quest'anno, secondo me, è emblematica e anche preoccupante”.