Sportitalia, Longari: "Blocco soft mercato era evitabile, tempistiche fuori luogo"
Gianluigi Longari, giornalista di Sportitalia, è intervenuto nel corso di "Napoli Talk" sulla nostra Radio Tutto Napoli, prima radio tematica sul Napoli, in onda tutto il giorno, che puoi ascoltare/vedere qui sul sito o sulle app (qui per Iphone/Ipad o qui per Android): “Blocco soft del mercato? Onestamente trovo fuori luogo le tempistiche. Una misura del genere andava comunicata alla fine della sessione estiva, così da permettere ai club di prendere contromisure. Detto questo, il Napoli non ha un reale bisogno di intervenire a gennaio: è una delle squadre che ha investito di più e meglio nell’ultima estate”.
Quindi la sanzione era evitabile?
“Sì, assolutamente. Sarebbe bastato un aumento di capitale, come ha fatto il Como poche settimane fa. Il Napoli, avendo grande solidità, avrebbe potuto farlo senza problemi. La scelta di non farlo è legittima, ma rende la polemica piuttosto sterile”.
Come cambia il mercato di gennaio del Napoli con l’obbligo del saldo zero?
“Il Napoli può muoversi solo con operazioni a impatto zero. I prestiti restano una strada percorribile. È difficile pensare a grandi cessioni: nessuno dei giocatori in uscita libererebbe risorse significative. L’unica vera ‘wild card’ potrebbe essere Lorenzo Lucca”.
Perché proprio Lucca?
“È un giocatore sacrificabile. Se trovasse la giusta sistemazione, potresti sbloccare margini di manovra. Ma va detto una cosa: il Napoli ha fatto una scelta che pochissime squadre in Italia possono permettersi, ovvero prendere l’attaccante del Manchester United in caso di emergenza. Questa è forza economica vera”.
Molti tifosi faticano a capire come una società con oltre 100 milioni accantonati venga limitata dal mercato.
“Il punto è proprio questo: il parametro scelto ignora il valore patrimoniale e guarda solo a una finestra temporale sfavorevole, senza Champions League. È una distorsione evidente. Detto ciò, se non c’è emergenza tecnica, è corretto non usare quei fondi e non pagare una tassazione pesantissima per rimettere soldi già tuoi”.
Passando al campo: il Napoli è davvero in difficoltà o, come sembra, resta una squadra da scudetto?
“Il Napoli non è in crisi, tutt’altro. È una squadra destinata a giocarsi il titolo fino alla fine e ad andare in Champions. Non c’è alcun rischio strutturale né tecnico”.
Si parla molto di un possibile rinnovo di Antonio Conte fino al 2028 o 2029. Ti risulta?
“È presto. Conte non ama ragionare sul lungo periodo e storicamente non resta mai tanti anni sulla stessa panchina. È un allenatore logorante, straordinario ma esigente. Per tenerlo così a lungo servirebbe un profondo ricambio della rosa”.
In questo senso pesa anche l’età media elevata della squadra?
“Sì, ma è una scelta precisa di Conte. Per lui ‘giovane’ è un classe ’98 o ’99. Non ama lavorare su prospetti da formare. Ed è difficile pensare a un Conte che accetti un progetto senza ambizioni immediate”.
Chiudiamo con le parole di Conte sulle tre grandi storiche. È solo strategia comunicativa?
“Assolutamente sì. È il suo modus operandi. Da questo punto di vista Conte è forse ancora più forte mediaticamente che in campo. Il blocco soft del mercato, paradossalmente, è quasi un assist per lui: può togliere pressione alla squadra e rafforzare la narrativa dell’outsider. Il ‘delitto perfetto’, se vogliamo chiamarlo così”.