L'editoriale di Forgione: "Applicazione diversa in Champions, Conte in Europa..."
Angelo Forgione, scrittore e giornalista, è intervenuto nel corso di 'Napoli Talk', trasmissione sulla nostra Radio Tutto Napoli, prima radio tematica sul Napoli, in onda tutto il giorno, che puoi ascoltare/vedere qui sul sito o sulle app (qui per Iphone/Ipad o qui per Android):
"Conte ha detto: ‘Siamo arrivati cotti’. Ormai sono convinto che ci sia un'applicazione diversa tra Champions e campionato, me ne sono ormai convinto in base a quello che vedo fare all'allenatore in post-partita. Io faccio sempre questo raffronto nei post-partita di Bologna e Lisbona, il risultato è lo stesso 2-0, la prestazione è più o meno identica. Insomma una squadra svogliata, svagata, senza idee, senza applicazione, che arriva molto tardi sulle seconde palle, consente agli avversari di tirare fuori qualità che magari prima non si erano viste. Quindi se poi vedi l'allenatore che in post-partita a Bologna si arrabbia e fa una tiratona d'orecchie alla squadra, invece a Lisbona diceva: ‘Beh, è andata così, siamo un po' cotti, ci sta’. E quindi la prende molto serenamente. Io ho la sensazione che sia poi l'allenatore che evidentemente non va a dare la carica ai calciatori quando si gioca in Champions, piuttosto lo fa quando si gioca in campionato Magari tira fuori la prestazione a Udine, che cosa di dirà, che ha tirato fuori delle energie nascoste che pensava di non avere? Io credo che sia anche un tipo di atteggiamento dell’allenatore che ha e secondo me poi la sua storia parla chiaro. Probabilmente io mi sto sempre più convincendo del fatto che se lui non riesce a far vedere all'orizzonte la possibilità di vincere una competizione non la prenda troppo sul serio. Il campionato per lui è possibile vincerlo e quindi fa sputare il sangue i suoi. In Champions, secondo me, crede di non poter arrivare in finale di vincerla. Non lo so, per lui anche un quarto di finale il piazzamento non gli basta, quindi non fa tirare fuori i calciatori. Questo è una mia convinzione che sta venendo fuori perché non è possibile che si vedano due Napoli e due Conti diversi.
Non entrare nelle prime 24 di Champions sarebbe grave? Il Napoli si è costruito anche un'immagine interessante e importante con Mazzarri, con Benitez, con Sarri, con lo stesso Ancelotti, che in campionato malgrado alla seconda stagione non abbia fatto bene, è stato poi esonerato, però comunque ha ottenuto due qualificazioni agli ottavi. e Spalletti è arrivato ai quarti. Insomma, il Napoli è riuscito a fare sempre buone cose negli anni quest'anno invece sta un po' venendo meno, sta un po' pregiudicando quell'immagine lì, che si è costruita il Napoli. E’ un'immagine che fondamentalmente al presidente tiene tanto, per una questione di denaro e di introiti. Ma è anche una questione di prestigio dell'allenatore. L'allenatore deve capire che se in qualche maniera poi alla fine è tornato in Italia e non ha trovato un ingaggio importante nei top club europei, è anche perché evidentemente non ha questa immagine di vincente in Europa. Quindi io penso che lui dovrebbe anche riflettere su questo e pensare di dover fare qualcosa in più in Europa, perché poi l'immagine importante di Conte ce la cantiamo e ce la suoniamo solo noi in Italia.
E’ anche un discorso tecnico-tattico, forse il suo calcio non si adatta ai ritmi europei? Non credo, perché se si adatta ai ritmi italiani che comunque sono dei ritmi forse non top come quelli inglesi, ma comunque il calcio italiano regge attualmente ai livelli del calcio spagnolo. In qualche maniera le squadre medio-alte italiane riescono a fare risultato, non certo con Real Madrid e Barcellona, ma dall'Atletico Madrid in giù si può lottare. L'Atalanta ha battuto il Chelsea, quindi se tu hai applicazione abnegazione e volontà tu in campo la prestazione la puoi fare con le squadre importanti. Non vedo perché devi andare a Lisbona col Benfica, che non è uno squadrone in questo momento, non deve mettere paura, e rischiare l'imbarcata anche lì. Quindi c'è proprio un problema che va capito e secondo me dipende proprio da ciò che l'allenatore in Champions trasmette sui calciatori".
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