L'editoriale di Forgione: "Parole Conte strumentalizzate, non ha mai parlato di campo!"
Angelo Forgione, scrittore e giornalista, è intervenuto nel corso di "Napoli Talk" sulla nostra Radio Tutto Napoli, prima radio tematica sul Napoli, in onda tutto il giorno, che puoi ascoltare/vedere qui sul sito o sulle app (qui per Iphone/Ipad o qui per Android): "Polemiche per le parole di Conte? Sono state lette in modo strumentale. Conte non ha mai parlato di campo: sa benissimo che il Napoli è forte e competitivo. Il suo discorso riguarda strutture, ricavi, sostenibilità nel tempo. È lì che resta un gap rispetto a Juventus, Milan e Inter".
Marotta e Chivu hanno risposto parlando di Napoli “nettamente favorito”. È così?
"Dire che il Napoli è nettamente favorito guardando solo al costo rosa è fuorviante. Bisogna spiegare come si arriva a quei numeri. Il Napoli ammortizza gran parte dei cartellini nei primi due anni, per scelta strategica. Se si usasse un criterio uniforme, il Napoli non sarebbe primo per costo rosa".
Cosa dicono i numeri reali?
"Guardiamo il monte ingaggi, che è sempre stato il parametro di riferimento: Inter 141 milioni, Juventus 123, Napoli 110. Il gap esiste ancora, anche se si è ridotto come mai prima. E poi ci sono i ricavi: sponsor di maglia, sponsor tecnico, merchandising. Napoli incassa molto meno rispetto alle tre big del Nord".
Quindi Conte aveva ragione?
"Sì, perché il problema non è la disponibilità economica, ma la necessità di centrare ogni investimento. Il Napoli non può permettersi errori: deve comprare bene, non tanto".
Quanto incide l’assenza dei ricavi Champions sul blocco di mercato?
"Incide tantissimo. È stato preso in esame un periodo sfavorevole, senza introiti europei. Non parlo di dolo, ma è chiaro che quel parametro penalizza chi, come il Napoli, aveva appena completato la rosa con molti acquisti".
Passiamo agli arbitri. Le parole di Rocchi sull’episodio Lazio-Udinese hanno fatto discutere.
"Il problema è la mancanza di chiarezza del regolamento. Termini come “immediatamente” non sono quantificabili. Se nemmeno il designatore riesce a dare una linea netta, è evidente che qualcosa non funziona".
C’è sfiducia nel sistema?
"Purtroppo sì. La storia del calcio italiano alimenta dietrologie. O crediamo alla malafede o all’incompetenza, e nessuna delle due ipotesi è rassicurante. Il VAR dovrebbe eliminare i dubbi, invece spesso li aumenta".
Conclusione?
"Il progetto Napoli funziona: società, allenatore e squadra stanno facendo un lavoro eccellente. Se poi arriveranno i risultati, i meriti di Conte saranno ancora più evidenti. Ma servono regole chiare, sul mercato come sugli arbitri".