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Condò e la fama di migliorare i giocatori Conte: "Il suo lavoro ha rilanciato McTominay"

di Arturo Minervini

“Il capitale più prezioso che gli allenatori possano spendere, ovviamente se e quando ce l’hanno, è la fama di migliorare i giocatori".  A trattare la questione parlando di Antonio Conte è Paolo Condò, nel suo editoriale su Repubblica: "Si tratta di una voce che attraversa i ritiri a prescindere dal tipo di calcio che vi si pratica, un tam-tam che gira e rigira finché non arriva all’orecchio di tutti, perché i giocatori fra loro parlano, si consigliano, si avvisano”

"Antonio Conte un giorno disse che quell’etichetta — lui certamente ce l’ha — gli dava la forza di pretendere molto dalla società". Tanta fama è un plus, perché la gente accetta di venire (anche senza Europa, come il Napoli quest’anno), ma anche uno stress, perché chi arriva ha grandi aspettative. I metodi di oggi sono più scientifici, e quando si parla di miglioramenti è soprattutto la tattica individuale a venire sollecitata. Il ciclo di lavoro settimanale di Conte che consente la posa in opera del 4-3-3 necessario per godersi McTominay”.


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