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Gazzetta spinge l'Italia di Spalletti: "Parte da un incubo, vogliamole bene"

di Redazione Tutto Napoli.net

Nel suo consueto fondo su La Gazzetta dello Sport, il giornalista Luigi Garlando ha parlato dell'imminente esordio sulla panchina azzurra di Luciano Spalletti: "Dal 24 marzo 2022 la parola non evoca più soltanto una miscela di frutta, ma anche la nazionale che ci ha sbattuti fuori dagli spareggi mondiali. Oggi l’Italia sbarca in Macedonia, Trajkovski ci aspetta ancora. A guidare gli azzurri giù dalla scaletta dell’aereo ci sarà Luciano Spalletti, il nuovo c.t., che ha quattro giorni di lavoro alle spalle e due partite delicate davanti: domani con la Macedonia e martedì a San Siro contro l’Ucraina. Due partite da vincere assolutamente, dopo la sconfitta di Napoli con l’Inghilterra andata in fuga, per non temere l’incubo di altri spareggi. In coda alla stagione, c’è un Europeo che, da campioni in carica, non possiamo disertare".

Prosegue Garlando: "Un’Italia solida, votata al sacrificio e alla sostanza. Spalletti l’ha svezzata con passione per quattro giorni, girando con i suoi foglietti in mano, su un campo dipinto con segni strani, come la faccia di un Apache sul piede di guerra. Sparite le lunette delle aree e il cerchio di centrocampo. È il primo messaggio del c.t.: «Ragazzi, qui cambia tutto». Il secondo lo ha spedito con la giacca a vento abbottonata fino al collo nei 35° di Firenze: «Ragazzi, qui c’è da sudare». La sensazione è che Spalletti, in poche sedute, abbia già sedotto la truppa, per la passione con cui ha aggredito l’incarico, ma anche per la competenza e l’abilità didattica con cui ha educato subito aggressione e costruzione, radici del bel calcio che ha coltivato ovunque".

In chiusura: "Quella di Roberto Mancini ci ha divertito, ci ha consolato nei giorni brutti del Covid, ci ha fatto cantare sui balconi, ci ha fatto vincere e godere. Le saremo grati in eterno. Ora cerchiamo un’altra Italia da amare. Questa che inizia domani il suo cammino merita un affetto particolare, perché è stata scaricata senza scrupoli in una notte d’estate, come un cane in autostrada. Luciano Spalletti, uomo di campagna, l’ha rimessa in piedi. Vogliamole bene, anche se non sarà subito bellissima".


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