DIMARO DI BORDO - L'esercitazione che sottolinea la differenza tra il Napoli di Sarri e quello di Ancelotti
Fonte: dal nostro inviato, Fabio Tarantino
(di Fabio Tarantino) - Il Napoli di Ancelotti sarà più lungo rispetto al passato. Questione di pochi metri. Tra difesa e attacco ci sarà più spazio, i centrocampisti dovranno essere bravi ad intromettersi colmando quel "vuoto" con le proprie qualità: portando palla, anche per diversi metri (Diawara, col Gozzano, si procura il rigore avanzando fin dentro l'area avversaria), oppure verticalizzando di continuo con lanci lunghi per esterni offensivi oppure terzini. Una svolta rispetto al passato, da Sarri ad Ancelotti. Il Napoli del fraseggio corto, delle triangolazioni in spazi brevi, della fitta ragnatela di passaggi muovendosi lungo il campo come un unico corpo, lascerà spazio ad una squadra più veloce nella ricerca della profondità, rapida nel cambiare gioco, da destra a sinistra, con interpreti adeguati. Jorginho, perfetto per il gioco corto, è al Chelsea non casualmente. Un'esercitazione lo ha confermato, questa mattina: Ancelotti chiama a raccolta Grassi, Rog, Hamsik e Allan. Dispone quattro mini-porte, due centrali e due ai lati del loro orizzonte. Rappresentano, le mini-porte, i due esterni offensivi e i due terzini del 4-3-2-1. I quattro centrocampisti scambiano palla con gli Ancelotti, padre e figlio, e poi devono centrare le mini-porte - distanti una ventina di metri - con lanci lunghi, rasoterra o a mezza altezza, simulando un'azione classica che si verificherà in partita. Protagonista della stessa esercitazione era stato Diawara, qualche giorno fa. Non servirà più giocare di prima, corto, nello stretto. Il Napoli lo farà, in caso di necessità o per rallentare la partita, ma l'idea principale sarà quella di alzare la testa, cambiare gioco, alimentando la manovra sulle corsie laterali. Servirà tanta precisione per non innescare il contropiede avversario. Aumenteranno i rischi, servirà freschezza atletica per sostenere ritmi spesso alti. Al resto penseranno gli altri: gli esterni offensivi accentrandosi, i terzini spingendo, la punta centrale proponendosi e ancora gli esterni (ma anche le mezzali) inserendosi in area, pronti a ricevere i tanti cross che arriveranno dal fondo. Sta nascendo il Napoli.