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Il Napoli è un film già visto troppe volte. Si divertono solo gli avversari

di Vincenzo Perrella

Quattro punti in 4 partite: Benitez ha eguagliato i punti del Napoli di Donadoni nelle prime 4 gare di campionato, record negativo in Serie A dell’era De Laurentiis. Per quanto riguarda i gol fatti e subiti, il Napoli di Donadoni aveva segnato 5 reti, subendone 7. Il Napoli di Benitez ne ha segnate 5, subendone però 6. Lo stesso Donadoni durò sulla panchina azzurra appena 7 partite. Benitez ha già superato ottimamente il primo anno. Ma quanto durerà in questa stagione? Riuscirà a riprendere la situazione in mano? Scherzi del destino: se dovesse ripetere l’andamento di Donadoni, rischierebbe lo stesso esito alla 7° giornata, contro l’Inter di Mazzarri, che non vede l’ora di essere lui il vero carnefice di Benitez. 

Contro il Palermo è andato in onda un film già visto troppe volte, purtroppo. Per la settima partita consecutiva il Napoli ha preso gol: 4 totali col Bilbao, 1 con lo Sparta Praga, 6 in campionato. Sono proprio 11! I siciliani sono stati gli ennesimi a fare i fenomeni contro il Napoli, con giocate sontuose, colpi di tacco, passaggi di prima. Ormai tutti conoscono i limiti del Napoli e giocano sulle sue macerie. Hanno fatto lo stesso anche il Chievo (che ha vinto solo col Napoli, poi ha sempre perso) e l’Udinese. Benitez sembra spettatore inerme, affidandosi del tutto alle reazioni della propria squadra e non cercando di incidere direttamente sulla partita con sostituzioni anticipate o cambi di modulo. Già, il modulo: 4-2-3-1 e basta. Da lì non si passa. Ogni allenatore che giunge a Napoli cerca di non modificare il proprio credo tattico per non tradire i propri ideali calcistici. Un marchio di fabbrica, insomma. Ma la storia insegna che anche i fondamentalisti Reja, Donadoni e Mazzarri alla fine hanno dovuto cedere. Benitez invece no, non lo ha fatto e non lo farà.

E in tutto questo, De Laurentiis parte per gli U.S.A. Per carità, il lavoro chiama. Il lavoro è lavoro. Ma il Napoli non è come una partita a carte con gli amici. E’ fonte di reddito e come tale richiede il massimo senso di responsabilità. Il presidente e suoi familiari, che sono anche dirigenti del Napoli, dovrebbero avere maggior rispetto del malcontento dei tifosi. Se questi ultimi non sono soddisfatti, è più che giusto che lo dimostrino. I circa 7.000 abbonati, i 15.000 spettatori con lo Sparta e i 20.000 col Palermo rappresentano numeri che parlano chiaro. La gente ha occhio lungo. Aveva già previsto una stagione difficile.   

Ma ora come si procede? Come si può rovesciare questa situazione? L’estate appena scorsa, in tanti, troppi, avevano detto che “Chisto è l’anno buono” per lo scudetto! Ma qui altro che scudetto, altro che terzo posto, altro che Europa, altro che sogni di gloria. Benitez era stato accolto come un santone che avrebbe riportato alle grandi vittorie il Napoli. Oggi è un uomo solo contro il mondo. E’ stato illuso dalle promesse della dirigenza, è stato tradito dai suoi calciatori di fiducia, ora anche buona parte dei tifosi sembra non amarlo più come prima. Se potesse, strapperebbe il suo contratto stesso oggi. Forse anche De Laurentiis, il quale però sarebbe poco felice a pagare due allenatori nella stessa stagione.

Il discorso finale è questo: qualunque sia la soluzione, va trovata. E subito. Prima della sosta incombono partite come quelle col Sassuolo, Slovan Bratislava e Torino. Sarebbero alla portata del Napoli, ma non di questo Napoli.    


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