Napoli come Icaro, con le ali di cera
Fonte: di Peppe Giannotti
Ricordate la favola di Icaro? Che con le ali di cera voleva raggiungere il sole, ma una volta vicino all’astro le ali si sciolsero, e cadde malamente. Ecco questo è il Napoli di questa stagione, si scioglie ogni volta che il traguardo è vicino.
Ritrovi Marek e Inler insieme (manna dal cielo), ritrovi il gol del Pipita al San Paolo ma…ancora una volta non basta a mettere il Napoli a un passo dalla Roma. Se solo Callejon ritrovasse una 50% della qualità che lo contraddistingue la manovra sarebbe più letale per gli avversari. Se Garcia forse è ancora al suo posto è perché Rafa coi suoi ragazzi continuano a sciupare l’inverosimile. Ma la beffa non è la Roma vicina è intoccabile, quanto la rimonta di chi sta dietro. La Lazio annichilita a meno 8 rischia di riagguantare il terzo posto e non ha l’assillo degli impegni europei. Un calendario impegnativo con i viola e a Torino col toro il prossimo lunedì, col Napoli invece che se avesse vinto con l’Inter si ritrova a far visita domenica al Verona. Inutile piangere sul latte versato perché la brocca è ancora piena e sicuramente ne vedremo (ahinoi) di altre partite che verranno buttate al vento.
Cosa che non deve assolutamente capitare giovedì coi russi perché un'altra rimonta come quella subìta da Mancini sarebbe deleteria. Il Napoli raggiunge quota 40 di gare giocate, in assoluto quella che ha calpestato di più l’erbetta di tanti stadi, ma a turno vedi i calciatori rendere in modo alterno, con Mertens che se ieri avesse avuto la maglia neroazzurra non so come sarebbe finita, e mi riferisco all’impalpabile Shaqiri dall’altra parte, un peccato davvero con Rafa che sottolinea la qualità dei milanesi ma non trova mai la soluzione finale per fermare l’entusiasmo altrui, beffato come all’andata. Ma come fai a prendertela con Enrique che, ingenuo sul rigore offre poco prima un assist al bacio a Marek per il vantaggio. E’ tutto l’insieme di continue incertezze collettive che hanno fatto perdere al Napoli punti importanti, con la Società ormai che (a torto o a ragione) vede nemici mediatici dappertutto. No a Sky per le interviste, la Rai coi suoi cronisti romanizzati che fa finta di non capire la parzialità durante le gare tra italiane. Si dice spesso molti nemici molto onore, ma i nemici non sono i cronisti o gli inviati, così come non lo è il pubblico che ti può aiutare finchè ti aiuti in campo, è un modo come un altro per nascondere le magagne di una stagione che a questo punto poteva vedere gli azzurri comodamente al secondo posto, il resto è aria fritta.