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Tra tormenti e tormentoni, non cambia il calciomercato del Napoli

di Vincenzo Perrella

Fellaini è solo l’ultimo tormentone del calciomercato azzurro. L’ultimo in ordine di tempo, si intende. Del resto, la storia del Napoli è ricca di trattative che si sono protratte all’inverosimile, con esito positivo o negativo: da Jeppson a Savoldi, da Maradona a Gonalons…! Già, anche Gonalons. Forse è proprio il fallimento di questa trattativa che sta generando problemi nell’attuale campagna di rafforzamento del Napoli 2014-2015. Dopo un anno e mezzo di corteggiamento serrato, senza sosta, con tanto di schermaglie tra i rispettivi presidenti (del Napoli e del Lione, ndr), alla fine non se n’è fatto più niente. E si è passati ad un altro obiettivo illustre: Javier Mascherano. Anche per quest’ultimo, più o meno, la stessa storia di Gonalons. E ci sono ancora Agger, Skrtel, Lucas Leiva, Vermalen, Vertonghen…

Le trattative del Napoli sono lunghe, così come lo sono le fasi preliminari di firma del contratto (fatto di pagine e pagine da leggere e firmare). Se si pensa che per Michu è servito un mese circa per portare a termine l’operazione, e si tratta di un prestito! Proprio quella dei prestiti con diritto di riscatto e con metà stipendio pagato dai club proprietari dei giocatori richiesti, è l’ultima frontiera del mercato azzurro. Ma per ora tanta lana, poca pecora! 

Uno dei problemi che rendono più difficili il calciomercato azzurro è l’eccessivo numero di giocatori presenti in rosa, difficili da smaltire, in quanto molti di essi non hanno mercato. E’ pur vero che essi hanno contratti lunghissimi e costosi (in ordine di stipendio). La società sceglie la linea dei 4-5 anni, dunque il rapporto lungo. In molti casi questa linea si adotta per evitare leggi che tutelano i calciatori con svincoli contrattuali e scappatoie varie. Tuttavia, meglio se i contratti lunghi venissero applicati ai giocatori più rappresentativi. Dai tormentoni ai tormenti: ci sono giocatori che il Napoli vorrebbe cedere ma non vi riesce. Nella rosa azzurra ci sono ancora Donadel o Gargano o Rosati o Vargas, cioè elementi che Benitez (ma sarebbe lo stesso anche con un altro tecnico) non considera nemmeno. Essi si allenano col Napoli, nella speranza di porsi positivamente agli occhi di un possibile acquirente. Macché?! Forse solo il cileno carpisce l’interesse di qualche club straniero, ma visti i costi per acquisirlo (in prestito o definitivamente), non c’è continuità di trattativa. 

E quasi a metà agosto, quando ormai le rose sono state costruite per il 70-80%, il Napoli conta solo tre acquisti, uno dei quali a gennaio, un altro a maggio e uno soltanto in questa finestra di mercato. Un po’ poco per un club che va dicendo al mondo intero di voler vincere lo scudetto. Dal canto suo, Benitez aspetta paziente (ma è un buon viso a cattivo gioco). De Laurentiis invece non ha fretta per nulla. Bigon sta tra l’incudine e il martello. Sa benissimo che potrebbe chiudere operazioni meno difficili perché meno costose, ma prima deve provare fino alla fine il colpo grosso, mentre nel contempo deve cercare di collocare gli esuberi. Ce la farà? E se ce la farà, sarà veramente fatto tutto secondo i suoi piani?

La nuova stagione è alle porte. Gli impegni reclamano fretta nel raggiungere obiettivi di mercato. Non deve essere il superamento del preliminare Champions il motore del calciomercato, ma il calciomercato deve essere costruito per superare il preliminare Champions e per mettere a tacere tutti coloro che non vogliono il Napoli tra le favorite per lo scudetto. Quando Benitez dice a Sky che potrebbero cambiare i loro titoli, intende anche questo!


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