Caos Bologna-Milan, le ultime: senza porte chiuse, 0-3 a tavolino o campo neutro
Bologna-Milan rimane un punto interrogativo. Nel pomeriggio di oggi, il sindaco del capoluogo emiliano, Matteo Lepore, ha disposto con ordinanza il divieto di disputare la gara, in programma nel prossimo turno di campionato, per l'emergenza legata all'alluvione che ha colpito il territorio bolognese negli ultimi giorni e l'allerta rossa prevista anche per il weekend. Si è trattato, secondo quanto raccolto da TMW, di un'iniziativa autonoma, senza il coinvolgimento diretto del prefetto e questore: peraltro, anche se nell'atto amministrativo si legge che è annullata la gara, la competenza del sindaco, che si è avvalso in via interpretativa di una vecchia disposizione di legge nata durante la pandemia e legata a esigenze sanitarie, riguarda la chiusura dell'impianto.
Allo stato attuale, stante l'ordinanza, la partita non si potrebbe disputare al Dall'Ara e l'unico scenario possibile, da questo punto di vista, è legato a un passo indietro di Lepore. Nella giornata di domani, il prefetto incontrerà il sindaco bolognese per capire se vi sono margini per un passo indietro.
Se così non sarà, si aprono diversi scenari. L'ente competente per l'organizzazione dei campionati è la Lega Serie A, che considera irrealistico rinviare la gara, dato l'intasamento del calendario: pesano anche gli impegni europei delle due formazioni, entrambe in Champions League. La soluzione più gradita in via Rosellini è quella di giocare a porte chiuse, dato che allo stato attuale il campo risulta agibile: nessuna opposizione del Milan, mentre il Bologna sarebbe contrario, anche perché in questo modo perderebbe l'incasso relativo alla partita.
Se non si troverà l'accordo, le altre ipotesi percorribili sono due: 0-3 a tavolino per il Bologna, che a quel punto non avrebbe un campo a disposizione, o svolgimento della gara su un campo neutro. Entrambe, ricordiamo, rientrano nelle competenze della Lega.