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45' spallettiani, poi cazzimma e spirito di squadra: ecco il Mazzarri 2.0

di Davide Baratto

Secondo Walter “bisogna rivedere qualcosa” ma, senza viaggiare con la testa, si può dire di aver già assistito a una reazione. Più emotiva che tattica, il Mazzarri 2.0 parte in quinta col pieno di “cazzimma", che forse era mancata finora.

Nel primo tempo un redivivo Napoli spallettiano: aggressione alta, lobotka-centrismo, reparti corti e compatti e una partita sbloccata sfiorando anche il raddoppio. Infatti, proprio il nuovo allenatore azzurro ammette: “Rivedere tutti questi concetti da subito non me l’aspettavo”. Poi un calo, anche prevedibile, nella seconda frazione di gioco, con l’infortunio di Olivera e l’ingresso di Juan Jesus che costringe ad abbassare la linea. Difatti l’Atalanta pareggia e flirta svariate volte col raddoppio, ma topos delle squadre di Mazzarri è saper soffrire. E nel momento in cui la Dea sembrava padrona del campo, arriva la fiammata dell’1-2, decisa proprio dai subentrati Elmas e Osimhen.

“Il mister ha toccato le corde giuste in questi primi giorni, ha cercato di dare un po’ di serenità” le parole di Di Lorenzo nel post-partita, che trovano riscontro negli abbracci del mister con i suoi ragazzi. Questa vittoria è una boccata d’aria, gli azzurri riemergono dalle sabbie mobili e trovano il primo successo stagionale in uno scontro diretto. Certo solo la prima delle cinque fatiche, in attesa di Real Madrid, Inter, Juventus e Braga, ma a incidere è la consapevolezza che “Le prossime squadre affronteranno il Napoli sapendo che sono i Campioni d’Italia”.

È precoce per parlare di risveglio. Vano impelagarsi in discorsi tattici. Entusiasmante cogliere i primi segnali positivi che trapelano dalla prestazione e dalle parole dell’allenatore: “Qualcosina di tattica ce la metto sempre perché ce l’ho nel sangue. Faccio l’allenatore da 23 anni e le partite del Napoli l’anno scorso le ho guardate tutte”. Napoli: stolti coloro che ti credevano già fuori dai giochi, illuso chi ti dava per morto. Siamo i Campioni d’Italia, e Walter è innamorato del calcio, perciò già si contano i giorni che mancano alla prossima partita.


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