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Assediati nel silenzio: ADL piazzi il colpo di scena per spegnere le polemiche

di Arturo Minervini

Puntuale. Puntualissimo. Arriva il finale di stagione, ci si gioca un piazzamento diretto in Champions League (ed una cascata di milioni) ed il Napoli si trova a dover far fronte ad una serie di molteplici attacchi. Dopo Udine la società ha deciso di cucire le bocche, per evitare ulteriori strumentalizzazioni sul caso Higuain e sul futuro del Pipita. In realtà, questa scelta, ha finito per suscitare l’effetto contrario.Ogni giorni, da ogni fonte, si scoprono novità, molto presunte, sul futuro del capocannoniere del campionato. Prima il Bayern Monaco, poi l’Inghilterra nel nuovo United di Mourinho, infine gli sceicchi del Paris Saint-Germain. Una sorta di lotteria, con poche cose concrete e tanto spazio all’immaginazione. E’ il gioco delle parti. Tu non parli? Ed io ti attacco, consapevole che non ci sarà risposta o replica. Un gioco al massacro che non serve e non aiuta nessuno. La verità, e chi afferma il contrario dovrebbe avere il pudore di portare delle prove, è che il futuro del Pipita verrà discusso a fine campionato. Solo allora, anche alla luce del piazzamento raggiunto, si valuteranno eventuali offerte e soprattuto la volontà dell’argentino. La Champions diretta, la progettualità del club, il futuro del tecnico: queste saranno le chiavi principali della discussione, mettendo in chiaro che in ogni caso chi vorrà portare via Higuain al Napoli dovrà versare nelle casse azzurre i 94 milioni e rotti della clausola.

Il paradosso Sarri. Si è letto di tutto sul futuro del tecnico. Geli, polemiche, silenzi e chi più ne ha più ne metta. In realtà la situazione pare piuttosto chiara e trasparente. Società ed allenatore attendono la fine del campionato per discutere sull’esercizio dell’opzione sul contratto di Sarri, con il patron che non avrà alcun problema a riconoscere, con un cospicuo adeguamento economico, l’eccezionale lavoro svolto dall’ex Empoli alla sua prima annata in azzurro. Pensare che De Laurentiis non voglia aumentare l’attuale ingaggio, fissato a 700mila euro, di un allenatore che si appresta a battere ogni record del Napoli è offensivo per l’intelligenza del presidente e paradossale alla luce degli stipendi elargiti ai predecessori, che non hanno sicuramente fatto meglio di Sarri.

Il silenzio è una scelta complessa. Probabilmente, anzi, sicuramente sbagliata. Come ogni scelta, però, va rispettata ed analizzata in quella che è la sua genesi. Servirebbe maggiore rispetto, da parte di tutte le parti in causa per evitare di giungere a queste situazioni. E’ arrivato il momento di lanciare un segnale contro questo vociferare. Blindare Sarri sarebbe il modo migliore per mettere a tacere questo inutile chiacchiericcio.


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