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Il nuovo acquisto può essere un diamante. Anzi, Il Diamante.

di Arturo Minervini

(di Arturo Minervini) - E questa fretta maledetta. E la sensazione che il nuovo sia sempre più attraente de vecchio. E la velocità dei giorni, dei ragionamenti, delle notizie, che vogliono masticare in fretta nomi, aspirazioni, progetti. Parliamo proprio di progetti. E nello specifico di un progetto: l’acquisto la scorsa estate di Eljif Elmas. 

Un’investimento importante, accompagnato però dalla convinzione di aver piantato un seme destinato a dare frutti rigogliosi. Perchè avrà pure ragione De Andrè che dai diamanti non nasce niente, ma qui siamo di fronte a materia ancora tutta da formare, che porta con se una valigia ingombrante e difficile da gestire: il talento.

Mente in molti si accapigliano alla ricerca dei difetti strutturali di questo Napoli, che ci sono, ci sono aspetti positivi che vengono quasi offuscati da un ragionamento sempre orientato dalla parte mezza vuota del bicchiere, e mai viceversa. 

Vero, il Napoli ha ceduto Allan. Ma lo stesso Napoli in Allan lo scorso anno ha potuto contare pochissime volte. Manca senza dubbio un mediano che possa rappresentare valida alternativa, ma guai a dimenticare il macedone, che lo scorso anno ha già fatto vedere cose molto interessanti.

Il nuovo acquisto potrebbe essere un diamante. Anzi, Il Diamante: Elmas. Per il folletto prelevato dal Fenerbahce lo scorso anno 12 presenze in campionato dal primo minuto, 26 gettoni in totale con una rete ed un assist all’attivo. Presenze positive anche in Coppa Italia ed una duttilità che è solo una prospettiva di un calciatore da osservare da tante angolazioni. Poliedrico, al punto da incuriosire Ancelotti prima e Gattuso poi. La critica nelle valutazioni sulla mediana del Napoli sembra averlo quasi dimenticato, quando invece questo potrebbe essere l’anno della definitiva affermazione. Da promessa a realtà, il passo può essere breve con quelle doti. 


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