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IL TRIPLICE FISCHIO - Napoli straordinario con la mano de dios. Ora l'ambizione si trasforma in possibilità

di Fabio Tarantino

Più incredibile di un sogno. E’ la notte magica di Wolfsburg, la partita che consegna il Napoli ai grandi d’Europa, la prova di forza per credere davvero – adesso sì – alla vittoria dell’Europa League.

IL PROTAGONISTA – Tre gol ed una panchina in quattro giorni. Non è il titolo di un nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, piuttosto la settimana magica di Marek Hamsik. E’ tornato a ruggire, il capitano, come non faceva da troppo tempo. Gol belli ed importanti, finalmente, per spegnere le polemiche, per zittire i critici, per riprendersi il Napoli e, soprattutto, ritrovare se stesso. Undici gol stagionali accompagnati da undici assist, numeri indicativi e chiari, specchio di una stagione fantastica, nonostante tutto.

IL MOMENTO CHIAVE – Minuto quarantacinque del primo tempo, venti secondi al duplice fischio. Schurrle, un fantasma, riceve palla nei pressi della bandierina, la porta col mancino, quindi dal vertice sinistro dell’area si accentra e scarica in porta. Andujar vola, azzanna la sfera, la smanaccia sulla traversa con la manona di richiamo. E’ la parata che tarpa le ali al Wolfsburg, il gesto che permette al Napoli di chiudere la prima frazione col doppio vantaggio. Una parata super, semplicemente.

POTEVA FAR MEGLIO – Soffre la velocità di Vieirinha, legge in ritardo i tagli di De Bruyne, fatica più dei compagni a reggere l’urto dei tedeschi. Faouzi Ghoulam è il meno bello tra i belli. Non demerita ma neppure convince, soprattutto agli albori del secondo tempo. In fase offensiva si vede poco, ma raggiunge ugualmente la sufficienza.


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