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In Rafa…el we trust: dopo la benedizione di Reina c’è una nuova certezza per Benitez

di Arturo Minervini

In Rafa we trust. Lo slogan, una sorta di adesione al pensiero di Benitez ed alle sue idee calcistiche, è stato da mesi ormai importato anche a Napoli, dopo la sua coniazione da parte dei tifosi del Liverpool. Credere, fidarsi ed affidarsi ad un tecnico appoggiando in ogni sua decisione. Nel calcio, per ottenere grandi risultati, serve – soprattutto – questo: la fiducia ed il sostegno dell’ambiente e dei collaboratori. Il Rafa dello slogan è chiaramente Benitez, ma nelle ultime settimane – finalmente – la fiducia dell’intera pizza è aumentata anche su Rafa…el Cabral. Il portiere brasiliano, finito ad inizio stagione spesso anche senza particolari colpe nel mirino della critica, sembra aver ritrovato quell’autostima e quella sicurezza che sono fondamentali per chi sceglie un ruolo tanto enigmatico e solitario come quello del portiere.

 A dirla tutta, Rafael, nell’inizio di stagione del Napoli così disastrato non aveva recitato un ruolo da protagonista. Nessun errore – le colpe dell’incomprensione di Bilbao sul 2-1 dell’Athletic sono da attribuire ad Albiol più che al brasiliano – particolare ma puntualmente sotto accusa. In realtà Rafael – che tra l’altro era reduce dal terrificante infortunio subito contro lo Swansea lo scorso febbraio – pagava più che altro le accuse che venivano mosse alla società, rea di non aver fatto tutto il possibile per trattenere Pepe Reina. Di riflesso, sul ragazzone classe ’90, è stato spesso riversato tutto il rancore degli insoddisfatti della campagna acquisti estiva.

A dirla tutta, anche Rafael, seppur senza svarioni clamorosi, del suo per meritarsi qualche reprimenda ce lo aveva messo. Incapace di comunicare con la difesa, quasi intimidito nel trovarsi a guidare all’improvviso una fuoriserie da primo pilota. Ha faticato, ha lavorato in silenzio, cercando di trovare quella brillantezza che fisiologicamente mancava dopo la lunga sosta ai box.

La svolta, emotiva e tecnica, è arrivata nella gara casalinga contro la Roma. Sugli spalti, quasi a testimoniare il passaggio di consegne ed a “benedire” l’investitura del suo erede , c’è anche Pepe Reina. L’ex tanto rimpianto. L’ex arrivato per sostenere i vecchi compagni e trasmettere serenità al ragazzo che lo scorso anno ha potuto studiare ogni piccolo trucco di una vecchia volpe come Reina. Contro i giallorossi arriva la migliore prestazione stagionale di Rafael, che riesce a mantenere la sua porta imbattuta ed a trasmettere sicurezza all’intero reparto. Impresa ripetuta anche contro lo Young Boys in Europa League ed a Firenze, dove Rafael ha saputo esaltarsi con la strepitosa parata su Cuadrado che ha messo in congelatore la vittoria.

Tre gare senza subire reti. Tre partite per ritrovare le vecchie certezze e riconquistare quella fiducia che sembrava essere venuta meno da parte di stampa e tifoseria. L’ennesima dimostrazione che nel calcio, e non solo, bisognerebbe essere meno frettolosi e lasciarsi guidare dall’equilibrio. La rinascita del Napoli è passata anche dalla crescita del brasiliano tutto preghiere e parate. Adesso si può finalmente: anche In Rafa…el we trust. Era ora... 


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