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Inter-Napoli, scontro di strategie: Inzaghi con costruzione e pressing, Conte si compatta?

di Daniele Rodia

Archiviato l'impegno di Champions League contro l'Arsenal, l'Inter ospita il Napoli nel posticipo della dodicesima giornata. Nel match europeo il tecnico Inzaghi ha fatto riposare diversi titolari, specie a centrocampo, per ritrovarseli più freschi per questa sfida alla capolista. Invero, la rosa dei campioni d'Italia in carica è talmente completa e ben assortita che i rincalzi sono quasi di pari valore rispetto ai titolari, per cui l'allenatore ex Lazio può scegliere serenamente l'undici da mandare in campo. Tuttavia è evidente che ci sono dei calciatori ai quali è difficile rinunciare, su tutti Lautaro, Barella, Di Marco ed il ritrovato Çalhanoğlu.

Da un punto di vista numerico l'Inter si schiera con un 3-5-2; dalle parti di Appiano Gentile tale sistema di gioco è stato intrapreso proprio da Conte e la scelta di Inzaghi, che è ormai al quarto anno alla guida dei nerazzurri, è stata fatta anche in funzione di una continuità tattica. Inoltre, molti calciatori sono all'Inter da tanti anni per cui le trame di gioco ed i movimenti in campo sono ormai memorizzati.  Davanti al portiere Sommer difesa a tre con i braccetti che sono forti fisicamente ma anche dotati tecnicamente tanto da sganciarli e ritrovarli spesso nella trequarti avversaria. Gli esterni Dumfries o Darmian a destra e Di Marco a sinistra hanno rapidità, gamba e ono molto "educati" tecnicamente e spesso si ritrovano in linea con gli attaccanti. I centrocampisti non danno punti di riferimento, si muovono ruotando in continuazione e fanno le due fasi con la stessa efficacia. Infine Lautaro e Thuram che sono molto mobili ed hanno l'abilità di alternarsi nei movimenti, difatti sovente uno viene incontro mentre l'altro - più spesso il francese - attacca la profondità.

Da un punto di vista del gioco, l'Inter è una squadra che porta spesso una pressione alta per cercare il recupero palla in zona offensiva, ciò anche grazie alla grande dinamicità degli uomini di Inzaghi. La manovra parte con una costruzione dal basso con i difensori che a loro volta cercano in particolare Çalhanoğlu, bravo a trovare i compagni sopra palla che sono almeno sei e che nel frattempo hanno rapidamente guadagnato la metà campo avversaria. L'Inter attacca con transizioni veloci, gli esterni salgono anchew simultaneamente e compiono vere rotazioni con la mezzala di posizione per cercare di aprire spazi nelle difese avversarie. 

Quali contromisure può adottare Conte per fermare la corazzata interista? Si potrebbe pensare ad un cambio di modulo, ovvero mettersi a specchio per accettare l'uomo contro uomo. Ciò oltretutto darebbe l'opportunità di affiancare un altro attaccante a Lukaku che nelle ultime uscite è sembrato un po' isolato. Tuttavia si correrebbe il rischio di snaturare le caratteristiche di alcuni degli elementi più rappresentativi come Politano e Kvara o addirittura dovervi rinunciare dal primo minuto. È più probabile che Conte confermi l'atteggiamento tattico utilizzato recentemente chiedendo il solito sacrificio agli esterni di ripiegare in fase di non possesso, ma la cosa fondamentale sarà mantenere le linee molto corte, senza abbassare il baricentro, perché l'Inter ha dimostrato qualche lacuna offensiva quando affronta squadre compatte e senza spazio tra le linee. I partenopei non dovranno essere rinunciatari attaccando anche con tanti uomini ma al contempo dovranno essere lesti ad accoppiarsi con il diretto avversario a palla persa. In più, a turno, gli attaccanti dovranno posizionarsi in modo da schermare le linee di passaggio verso Çalhanoğlu. Per gli azzurri è una prova d'appello dopo la brutta sconfitta subita dall'Atalanta che ha minato qualche certezza. Andare via da San Siro con un risultato positivo ridarebbe slancio ed autostima e si ripartirebbe dopo la sosta con una ritrovata convinzione nei propri mezzi.


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