Modena, Bisoli in conferenza: “A Napoli non partiamo battuti! Sapremo soffrire e compattarci”
Pierpaolo Bisoli, allenatore del Modena, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara di Coppa Italia contro il Napoli: "La partita sarà difficilissima, incontriamo una delle squadre più forti d’Europa. Il Modena sa cosa deve fare e venderà cara la pelle. Avremo grande rispetto, ma non timore. Voglio vedere la mia squadra che se andrà in difficoltà sappia trovare le soluzioni giuste. Abbiamo provato tanti sistemi di di gioco e credo che la squadra abbia dimostrato che può cambiare vestito a seconda dell’avversario per metterlo in difficoltà e non essere messo in difficoltà, come avvenuto contro il Cagliari. Gerli, Pedro Mendes e Defrel non ci saranno. Gerli ha fatto nell’ultima settimana il 60% degli allenamenti con la squadra. Da lunedì è pienamente recuperato per il Modena.
Non ho una squadra titolare, ma un gruppo di titolari. Per ogni partita ci saranno delle variazioni, io devo valutare di volta in volta i migliori 11 da scegliere dal primo minuto. Mi attendo che la mia squadra non perda lucidità e trovi le soluzioni giuste da squadra per rimettere in carreggiata la partita.
Ringrazio la società e il direttore sportivo Catellani per avermi dato la squadra quasi al completo il prima possibile. Se non siamo al 100% è solo per l’infortunio di Ponsi. L’unico problema in questo momento è che i nuovi, in particolare Pedro Mendes e Defrel, non si sono potuti aggregare subito in squadra, Abbiamo scelto uomini oltre che giocatori: tutti hanno visto nel Modena un’opportunità importante. Dobbiamo rendere i tifosi orgogliosi. Non abbiamo paura di nessuno, ma abbiamo rispetto degli avversari. Abbiamo le nostre certezze e sappiamo che anche noi abbiamo delle armi. Dobbiamo divertirci nella sofferenza.
Battistella è un giocatore importante, come Bozhanaj ha un tiro dalla distanza importante e si inserisce molto bene. L’ho provato più avanti nell’amichevole contro il Cagliari, ma poi ho dovuto cambiare per altre esigenze. Fioretto stagionale? Non ci ho ancora pensato, forse ve lo dirò prima di Bolzano.
Defrel? L’ho avuto 11 anni fa, era molto giovane e mi aspetto che sia maturato. Ora non è più quel ragazzo sfrontato che era, qui deve portare la sua esperienza e il bagaglio di partite in Serie A che ha disputato. Gli ho detto di dimenticarsi di aver giocato in Serie A, perchè è un campionato diverso dalla Serie B. Tifosi? Bisogna ringraziarli, perché credo che venire a Napoli in più di 500 in una partita quasi proibitiva significhi avere fede.
Vincere permette di accrescere le proprie convinzioni, ma io so il percorso che c’è da fare e non mi faccio distrarre dai risultati, sia in caso di vittoria che di sconfitta. Io devo portare i giocatori a un livello importante, ottenendo risultati che soddisfino i tifosi e la società.
Olimpiadi? Il calcio può prendere il sacrificio da altri sport olimpici. Il calcio è lo sport in cui si lavora meno rispetto agli altri: noi dovremo fare un passo indietro, perchè il calcio di una volta era sacrificio”.