Napoli-Fiorentina, le pagelle
De Sanctis: 6,5. Inoperoso per quasi tutta la durata del match, si limita a controllare e a rinviare con diligenza e sicurezza. Insicuro in un solo episodio in cui accenna un’uscita per poi rientrare tra i pali.
Grava: 6,5. Arcigno nel contrasto e veloce nell’anticipo. Sfortunato quando prova a rubare il tempo al lanciato Ljajic: deve alzare bandiera bianca per una distorsione al ginocchio. Dal 26’ Aronica: 7-. Rischi più o meno “calcolati” su Ljajic e Gilardino in un paio di interventi al limite, ma in generale la sua prestazione è confortante con chiusure e diagonali puntuali e con frequenti avvii di manovra dalle retrovie.
Cannavaro: 7,5. Sontuoso in marcatura sul “violino” Gilardino. Onnipresente nel gioco aereo e in tackle, pulito nelle regie difensive e generoso quando si spinge in avanti: una gara praticamente perfetta.
Campagnaro: 7. Inizia a sinistra con ottimi risultati, poi con l’infortunio di Grava torna a destra ed oltre a confermarsi impenetrabile in contenimento, si impegna in fase propulsiva con encomiabile continuità. Peccato per quelle circostanze in cui perde il tempo giusto per il cross.
Maggio: 6+. Grande il cambio di velocità a tutta fascia sia in supporto al ripiegamento che nell’accompagnare lo sviluppo del possesso. Mancano però i traversoni giusti e i tagli senza palla in area di rigore.
Gargano: 6. Una trottola su tutti i centrocampisti viola, poi, con l’uscita di Sosa, Mazzarri gli affida il ruolo di Hamsik: i movimenti e le intenzioni sono perfette, ma la tecnica di base, specie in rifinitura, è il suo tallone d’Achille.
Pazienza: 6,5. Il pugliese ha ormai una sicurezza impressionante nella lettura delle trame avversarie che gli consente di gestire con ordine l’interdizione, la distribuzione e il cambio di gioco. Tatticamente scala che è una meraviglia. Dall''85 Dumitru: sv. Poteva travestirsi da Cavani nella zona Napoli, ma l'occasione sotto porta non è così nitiida da poter dire che abbia mancato il gol.
Dossena: 5,5. La prestazione non è del tutto da dimenticare, soprattutto se consideriamo la buona collaborazione sulla catena mancina, ma quando c’è da accelerare o da crossare, la freccia di Lodi è solo un ricordo.
Sosa: 5. La chance di dimostrare il suo valore l’ha avuta e ogni processo al giocatore, in questo momento, sarebbe inutile ed ingeneroso; c’è da dire, però, che di buono ci sono soltanto i primi minuti in cui trova discrete verticalizzazioni. Lento, prevedibile … Una semplice domanda senza malizia: quanto dura il periodo di adattamento al calcio italiano? Dal 54’ Yebda: 6,5. Entra al posto di Sosa e rileva tatticamente Gargano liberandolo al pressing alto e al contropiede. Strappapalloni infaticabile, ottimo riferimento per un ordinato sviluppo in affondo: meriterebbe più spazio.
Lavezzi: 5,5. Il funambolo del Napoli non ha la birra dei tempi migliori e per l’esperto Kroldrup è un gioco da ragazzi mettergli il bavaglio. Impreciso in fase d’appoggio, prevedibile e fin troppo egoista quando parte palla al piede: non è serata!
Cavani: 5,5. Pronti via ed il Matador sparacchia in curva un delizioso assist di Sosa. El Principito ed il Pocho arrancano nel dare continuità e spunti offensivi e l’uruguaiano ne risente. Solito lavoro a tutto campo, ma in alcune azioni al limite dell’area prova a strafare con assoli privi di senso.
Mazzarri: 6. Un punto all’insegna della continuità o due punti persi per assestare la prima mini fuga in chiave Champions? Difficile dirlo, però in primis bisogna dire che non è colpa del mister se Sosa non sfrutta l’occasione e se Lavezzi non gira ancora come sa per creare scompiglio e chance per Cavani. La Fiorentina gioca a fare il Napoli arretrando molti uomini dietro la linea del pallone e pronta a ripartire in contropiede. Gli azzurri ci mettono cuore e intensità, ma una serata senza idee o colpi della settimana ci può stare. Dumitru non è il Lucarelli cui aggrapparsi in momenti da "tutto per tutto".
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