Olivera in 'Asamoah mode' e Kvara da 11: come Conte ha messo alle strette il Torino
Come aveva promesso, Antonio Conte sta pian piano evolvendo la sua squadra nella fase offensiva e quest’ultima gara contro il Torino si aggiunge alla precedente con la Roma in cui gli azzurri hanno prodotto parecchio. Il Napoli batte per 1-0 i granata in una partita che però poteva decisamente finire con più gol, e che lascia diversi spunti interessanti.
Anzitutto Khvicha Kvaratskhelia, le cui funzioni continuano a fluire verso il contributo alla squadra piuttosto che all'asciutto gesto tecnico. Prima insieme a Politano e dietro Lukaku, poi da solo alle spalle del belga o ancora in massima ampiezza: le varie posizioni di campo occupate nel corso della stagione, il georgiano sta diventando un giocatore eclettico avvezzo a frequentare diversi ambienti anche nel corso di una singola gara. Contro il Toro, Kvara non è relegato al duello con Walukiewicz-raddoppio-Pedersen, ma è libero di navigare in zona di rifinitura e di attaccare la linea difensiva, come un ‘numero 11’. Si sposta sul lato destro del campo a sovvraccaricare, si associa con Politano, salta sui cross: chiave tattica che in effetti si era già vista in alcuni casi. L’impressione però avuta domenica, è che sia stata utilizzata come una soluzione vera e propria e non come riserva quando le soluzioni non si trovano. Studiata e preparata per fare male all’avversario.
Ed ecco che al minuto 24 Khvicha colpisce di testa su un cross costringendo Milinkovic-Savic al grande intervento. Viene creata l’occasione grazie al movimento del georgiano ma non solo. Come mostra la lavagna tattica a fine articolo, nel momento in cui Politano sta per effettuare il cross accade una cosa: McTominay e Lukaku sono accoppiati con i due centrali, ma Pedersen che ha come riferimento Kvara non può seguirlo visto l’inserimento di Olivera. Si genera un 4contro3 a favore del Napoli, con Linetty che non fa in tempo ad accorgersi dell’inferiorità numerica alle sue spalle, permettendo al georgiano di andare a colpire indisturbato. C’è un altro dettaglio però da non trascurare: come vedi nell’immagine 1 a fine articolo, lo spazio attaccato dal numero 77 azzurro si è svuotato grazie ad Anguissa, che con un movimento ad uscire dall’area porta via il suo marcatore Masina. Anche al minuto 65 si ripropone una situazione analoga. Ancora su cross di Politano, una pericolosa parità numerica in area del Torino, sempre con Kvara sull’out di destra e stavolta entrambi i terzini da invasori. È persino Olivera a colpirla di testa: l’uruguagio attiva la “Asamoah mode” e come il ghanese faceva con Conte alla Juventus, contiene, sfreccia e si inserisce. Solo un intervento prodigioso di Milinkovic-Savic gli negherà il gol.
Una postilla sul macina-chilometri McTominay, MVP indiscusso che necessiterebbe di un approfondimento dedicato per quanto gargantuesco tra gli avversari in mezzo al campo. Scott permette ad Anguissa di svincolarsi dai compiti in costruzione (tocca 57 volte la sfera, Zambo 46): è lo scozzese a giocare più arretrato, recupera palloni su palloni (10, dato già alto del match) ma pure va a chiudere l’azione in fase offensiva.