Tutto Napoli vi presenta la storia degli attaccanti azzurri
Fonte: di Vincenzo Perrella
Da sempre, di una squadra di calcio, si ricordano soprattutto i nomi degli attaccanti, forse perché il gol è la sostanza più importante di questo sport. Lo insegna la storia, le squadre sono state sempre formate minimo da una coppia di attaccanti (concetto poi allargato anche alle 3 punte col calcio moderno), ma non sempre chi gioca di punta è il miglior realizzatore della squadra. Il Napoli non fa eccezioni. La società partenopea, fondata nel 1926, partecipa per la prima volta ad un campionato in quella che fu l’antesignana della futura serie A a girone unico. Il torneo allora si chiamava Prima Divisione Nazionale. Ma la disamina parte proprio da quando il campionato assume la moderna denominazione (appunto, Serie A).
Nella stagione 1929-30, il Napoli arriva 5° in classifica, grazie alla prolificità dei suoi attaccanti Antonio Vojak (ben 20 gol), nato a Pola nell’ex impero austro-ungarico (oggi Croazia) e il paraguayano naturalizzato italiano Attila Sallustro (13 le marcature finali). I numeri sono indubbiamente importanti, visto che all’epoca si giocava molto di meno di oggi. Nella stagione 1930-31, la coppia realizza 31 gol insieme (Vojak 20 e Sallustro 11), mentre nel 1931-32, Vojak realizza 10 marcature e Salustro 13.
Nella stagione 1932-33 il Napoli arriva 3° grazie alla prolificità dei suoi 2 bomber: Sallustro realizza 10 segnature, Vojak ben 22. Nei 2 campionati che seguono, i due attaccanti continueranno a contribuire agli eccellenti risultati ottenuti dalla squadra partenopea: 1933-34 Vojak segna 21 reti e Sallustro 4, mentre nel 1934-35, Vojak arriva a quota 10, mentre Sallustro si ferma a 7. La premiata ditta Vojak-Sallustro termina in questa stagione di sfornare gol e successi per il Napoli, perché il primo lascia igli azzurri con all’attivo ben 102 realizzazioni totali. Il secondo, invece, prosegue ancora per 2 stagioni con la squadra del presidente Savarese, che poi passò ad Achille Lauro. Nel anno 1935-36 Sallustro segna 8 reti, contribuendo con gli altri attaccanti Busoni (12 reti) e Rossetti (9 realizzazioni) alla salvezza con 28 punti finali. L’ultimo anno di Sallustro è corroborato da 4 realizzazioni: è la stagione 1936-37. In tutto, le reti realizzate saranno ben 114 in 234 presenze totali.
Nella stagione 1937-38, il miglior bomber azzurro è stato Gerbi (8 reti), seguito da Mian (7) e Venditto (6). 1938-39 il Napoli arriva 7° grazie alla vena realizzativa di Rocco (6 gol), Biagi (5 gol), Mian (anch’egli 5 gol). Il 1939-40 è invece l’anno dell’attaccante Quario autore di ben 9 gol, seguito da Rosellini (5 reti). Nel 1940-41 arrivano invece i 13 gol di Rosellini, uniti ai 9 di Barrera (seguono Busani con 8 e Quario con 7.
Ma nel 1941-42 Quario e Rosellini furono ceduti, cosicché gli 8 gol di Busani e i 5 di Fabbro non bastarono agli azzurri per salvarsi. Arrivò la retrocessione in Serie B. Nel 1942-43 però il Napoli fallisce la pronta risalita nella massima serie, arrivando 3° (alle spalle di Modena e Brescia). Non bastarono i gol di Viani (ben 16), Cadregari (11) e Busani (10). Poi il anche il calcio italiano si fermò dal 1943 al 1945 a causa della Seconda Guerra Mondiale.
Quando poi si riprese nella stagione 1945-46, la formazione partenopea partenopea prese parte ad un campionato misto centro-sud e successivamente ad una divisione nazionale. Il miglior realizzatore fu Ottavio Barbieri con 15 gol. Ottimo contributo anche da parte di Busani (6), Lustha (6 gol). Nel 1946-47 il Napoli ingaggia gli attaccanti Di Benedetti e Santamaria, ma il miglio realizzatore fu Ferruccio Busani con 12 reti. I due nuovi arrivati realizzarono comunque 7 reti a testa.
Il 1947-48 il Napoli retrocesse di nuovo. Non bastarono i 13 gol di Di Benedetti, i 9 dell’albanese Naim Kriezu, i 7 di Barbieri e i 5 di Santamaria a salvare gli azzurri.
Arrivarono così due campionati consecutivi nella serie cadetta.