Da Zero a Dieci: la penalizzazione in arrivo, l’accordo tra ADL e le curve, la minaccia Mertens ed il ritorno di Quagliarella in azzurro

13.03.2017 10:04 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Da Zero a Dieci: la penalizzazione in arrivo, l’accordo tra ADL e le curve, la minaccia Mertens ed il ritorno di Quagliarella in azzurro
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

(di Arturo Minervini) - Zero reti subite, potrebbe sembrare routine contro un avversario in difficoltà come il Crotone. Eppure, purtroppo, il dato va sottolineato perché quasi eccezionale: nelle precedenti dieci gare di campionato la porta di Reina era rimasta inviolata solo nella gara contro il Genoa. Alle buone notizie bisogna abituarsi, anche a volte farsi coccolare. Come una bilancia che dopo una settimana di dieta ferrea indica che hai perso circa 38 grammi (prima del nefasto week-end). Mas que nada.

Uno a quelli che: “Si ma era il Crotone!”. E quindi? No perchè, poi sono gli stessi che: “Ma come si fa a pareggiare con il Palermo!” o del “Bisogna avere la mentalità contro le piccole”. Ed allora questa mentalità prendiamola, assimiliamola tutti, lasciamoci contagiare da questa capacità di vincere anche a volte senza brillare. La relatività del mondo si palesa nella sua forma più evidente dinanzi alla necessità: a volte anche una Fiat Multipla può sembrare un’auto carina. Ma devi aver bevuto tanto...

Due i cartellini che avrebbe meritato Rog. La gioventù è un fantastico fermento dell’animo, un dazio da pagare a chi attraversa le dogane della crescita. Marko è stato invocato, dimenticato, scoperto ed esaltato, un picco emotivo che ha portato inevitabilmente ad un calo. Una proiezione quasi scontata nell’inserimento del classe ’95, che dovrà comunque prendere la lezione e metterla da parte per il futuro. I pugni schivati possono insegnarti più di quelli che ti prendono in pieno viso. Devi solo avere una buona memoria.

Tre punte ed una che proprio fatica ad entrare nel sistema. Come una parte che l’organismo ancora rifiuta, ormai abituato ai suoi meccanismi. La diversità è sempre un concetto complesso da assimilare ed effettivamente Leonardo Pavoletti è qualcosa di molto differente dalla storia recente vissuta dal reparto avanzato azzurro. Spesso la diversità genera paura, ma in realtà rappresenta una grande possibilità di crescita. A dirla tutta, la diversità come l’anormalità per Vincenzo Salemme “Non esiste, è soltanto un’invenzione del potere”. Diamo tempo a Leo, perché lo merita. Perché potrà comunque essere molto utile proprio per la variante tattica che rappresenta.

Quattro punti di penalizzazione in arrivo. Aspettiamo questo tipo di sanzione per aver goduto di due rigori in una sola partita. Estremismo arbitrale che suona quasi da contentino, souvenir che ha l’utilità di una calamita da frigorifero. Servirebbe equilibrio nelle decisioni e non certo compensazione. Non serve a nessuno. Detto questo, il conto con i direttori di gara resta sempre aperto. Ed il Napoli ha ancora tanto credito da riscuotere. “La verità non è la regola, ma l’eccezione alla regola”. E i bugiardi sono altrove…

Cinque cambi rispetto all’undici anti-Real. Scelta saggia, quasi inevitabile. Piccolo riflesso di coraggio nelle sfumature di un tecnico a volte impietrito come davanti a Medusa dinanzi al cambiamento. Questo è un aspetto su cui Maurizio dovrà lavorare, ancora tanto, per garantire e garantirsi un futuro sempre più roseo al Napoli ed a se stesso. Il primo uomo che sostituì nel Negroni lo spumante con il gin fu considerato un pazzo. Eppure non aveva poi così Sbagliato…

Sei punti di vantaggio sull’Inter. Un cuscinetto di sicurezza importante, ma le sette reti realizzate all’Atalanta dimostrano due cose. La prima è che con Pioli i nerazzurri hanno ritrovato dignità, non a caso dal cambio in panchina hanno raccolto ben 37. La seconda è che la resilienza in questo campionato è un concetto mutabile, che varia a seconda dei colori che si affrontano. Quando c’è di mezzo il Napoli è a livelli esasperati, come I tardigradi, animali in grado di sopravvivere per un decennio senza cibo né acqua, a temperature prossime allo zero assoluto o ben oltre il punto di ebollizione dell’acqua, a pressioni sei volte maggiori di quelle dei fondali oceanici, in mancanza di ossigeno, ad altissimi livelli di radiazioni. Quando appaiono le strisce si diventa arrendevoli come Topo Gigio.

Sette alla bella prova di Jorginho. Provateci voi a convincere con il peso di un ragazzino di 19 anni che sa fare tutto e non trema nemmeno al Santiago Bernabeu. L’impatto di Amadou Diawara in azzurro è stato immediato, così come la conseguenza di uno Jorginho relegato ad alternativa. Metabolizzare l’idea non deve essere stato semplice, ma la reazione dell’ultimo periodo dimostra che c’è sostanza oltre alla forma ed all’eleganza. “Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle”. 

Otto-uno come l’81% di possesso palla da record. Un dato che racconta della padronanza, della scelta virtuosa fatta da questa squadra. Una squadra che in questo momento non può prescindere da Mertens, scheggia impazzita capace di evidenziare solo le parti interessanti di un discorso come su un testo di uno studente. Entra e divide le acque della partita, come un pettine che si piazza proprio al centro della terra e mette in fila tutti i suoi capricci. Su quel solco traccia la linea perfetta di uno stato di forma esaltante ed esaltato da un sistema che lo impreziosisce più di un diamante in mezzo al cuore. Dicci che non cambierai e che resterai sincero. E soprattutto che resterai: FIRMA IL RINNOVO!

Nove all’ironia ed al sentimento. Colate di emozioni che si fondono dentro pensieri che si fanno striscioni, amarezze di ingiustizie subite con etimologia differente. Da una parte una storia nota da sempre, le polemiche per gli aiuti arbitrali alla Juventus che non fanno quasi più scalpore. Dall’altra una storia nota da poco, con Quagliarella perdonato e riadottato dalla tifoseria azzurra. Parentesi goliardiche ed affettive che raccontano al meglio lo spirito di una tifoseria sempre più consapevole e civile. Negli ultimi giorni, poi, si è consumato il vero miracolo: ADL elogia il pubblico e cita anche gli striscioni esposti per pungere la Juve. Più sorprendente di un parcheggio sulle strisce bianche in centro. 

Dieci le reti in campionato di Insigne, realizzate nelle ultime 16 gare. A Udine, come fosse Jack Nicholson, qualcosa è cambiato nella testa di Lorenzo. Domare il talento, frenare i demoni nella propria testa che ti distraggono dallo sfruttarlo, è la traversata più delicata dall’Inferno al Paradiso. Lasciandosi alle spalle Caronte, abbracciando invece Partenope che ha le sembianze della sua Beatrice, il Magnifico volteggia ormai da settimane come un Serafino che riceve dal Dio del calcio le proprie idee nella forma più immediata e prossima alla perfezione. Questi angeli vengono descritti con sei ali: due coprono il loro volto, due coprono i loro piedi e le restanti due servono per volare. Il volto di Lorenzo ci è ormai noto, le altre quattro appendici volanti sono ormai aperte ad un vento che lo porterà sempre più in alto.