L'Angolo Sarrista - Ghoulam, quando il contesto è in grado di esaltare il singolo: la sua incredibile crescita

Focus su Faouzi Ghoulam
08.10.2017 17:48 di  Jacopo Ottenga   vedi letture
L'Angolo Sarrista - Ghoulam, quando il contesto è in grado di esaltare il singolo: la sua incredibile crescita

Lo so, L’Angolo Sarrista vi aveva dato appuntamento per il giorno successivo ad ogni gara, ma non ho retto. Anch’io al pari del nostro condottiero non digerisco affatto la pausa per le Nazionali. La nostalgia del Napoli era troppa, così ho deciso di dedicare un intero capitolo della rubrica ad un calciatore finora mai approfondito a dovere: Faouzi Ghoulam. Difficile stabilire se sia o no il miglior azzurro di questo inizio di stagione (titolo conteso tra diversi compagni, questione davvero di inezie), ma confrontando le sue statistiche con quelle dei vari colleghi di reparto in giro per l’Europa appare indubbio che il 26enne algerino rappresenti al momento il miglior terzino sinistro del Vecchio Continente.

Andiamo con ordine. La facilità con cui il Napoli riesce sempre e comunque ad offrire al portatore di palla un appoggio comodo e in sicurezza è assicurata, oltre da una eccellente condizione fisica, dalla particolare disposizione in campo dei partenopei, che si muovono incessantemente andando a formare continui triangoli nelle più svariate zone del terreno di gioco. Sin dall’antichità il Triangolo è considerato figura geometrica per eccellenza, emblema di perfezione e simbolo della Trinità, eppure la sua caratteristica principale risiede nella flessibilità, nella capacità di mutare forma, tipologia e dimensioni senza perdere la propria identità.

Nella foto Lorenzo Insigne si abbassa centralmente a ricevere il pallone vista l’asfissiante marcatura di Taison sul playmaker azzurro Diawara, garantendo così un appoggio facile ad Albiol e andando a formare di fatto un primo triangolo con i due centrali, un secondo triangolo con i due centrocampisti a lui più vicini (Hamsik e Diawara), ed un terzo che ingloba perfino Zielinski. Una disposizione raccolta e compatta che riesce ad offrire un ventaglio di possibilità davvero smisurate. 

Noi però vogliamo occuparci in particolare del quarto triangolo, quello maggiormente sfruttato durante le partite, quello costituito da Insigne, Ghoulam ed Hamsik. In questo caso la porzione di campo è piuttosto arretrata, ma questa stessa disposizione, sommata a quella degli avversari, sempre molto stretta in difesa a cercare di fare densità in mezzo al campo e chiudere le linee di passaggio centrali, permette a Ghoulam di stazionare costantemente in posizione molto avanzata senza incontrare particolari ostacoli, rappresentando senza dubbio il principale terminale offensivo sulla sinistra, anche considerando la naturale inclinazione del Magnifico ad accentrarsi per partecipare alla manovra.

L’algerino rappresenta dunque un frequente ed affidabilissimo sbocco per la manovra azzurra (non a caso in ogni match è sempre il terzo, quarto o max quinto calciatore a toccare più palloni), garantendo ampiezza e qualità. Con una percentuale del 89,7% di precisione nei passaggi in Europa è secondo solo a Rafinha del Bayern (92,2%; che ha giocato però solo 5 gare, di cui 4 dall’inizio), ma lascia alle proprie spalle terzini quali Jordi Alba, Alex Sandro, Kolarov, Marcos Alonso, Mendy, e via dicendo.

Poter contare poi su un terzino dotato di un piede educato come il suo significa esporre le difese avversarie a pericoli incombenti pur non disponendo in area di grossi saltatori. Anche perché, in primo luogo, per colpire di testa più che avere una certa statura occorrono elevazione e grande tempismo (lo dimostra proprio il gol di Callejon contro la Spal su assist dell’algerino), e in secondo luogo Ghoulam dispone di una versatilità di calcio che gli permette di effettuare in corsa e con estrema naturalezza cross bassi, tesi o morbidi su ambedue i pali. Non a caso il ragazzo nato nel piccolo comune francese di 6mila anime Saint-Priest-en-Jarez ha già siglato ben 3 assist, unico in Europa assieme a Jordi Alba e Philipp Max dell’Augsburg.

In quest’altra azione invece è Insigne a rappresentare il vertice alto del triangolo. L’azione parte proprio dai piedi di Ghoulam che ha appena servito Hamsik, il quale la darà di prima al Magnifico per poi abbassarsi verso il centro e trascinare con sé i marcatori Fred e il centrale Ordets per favorire l’inserimento da dietro dell’algerino. E questa inclinazione ad infilarsi con rapidità e frequenza negli spazi sfruttando i movimenti ad allargarsi dei compagni fino ad entrare in area ed arrivare facilmente alla conclusione (anche con il piede più debole, come in occasione del gol che ha deciso la sfida di Ferrara), rappresenta una delle principali novità di questa stagione, e gli ha permesso di timbrare il cartellino ben due volte (unico terzino in Europa assieme a Marcos Alonso e Ben Davies, i quali però giocano con difese a 3). Inutile poi rimarcare come gli scambi sulla sinistra favoriscano i tagli alle spalle del difensore sul lato opposto. Notate nell’immagine precedente la semplicità con cui Insigne può imbeccare Milik e Callejon mandandoli praticamente in porta (Stepanenko lo intuisce ed indica il posizionamento a Rakitskiy e Ismaily).

Ma i miglioramenti più significativi dell’algerino si sono visti in quella che è da sempre considerata la sua vera pecca: la fase difensiva. Partiamo dal posizionamento. Abbiamo insistito più volte su come la linea difensiva di Sarri debba restare molto stretta e compatta, e non debba avere come riferito l’uomo ma il pallone. Ghoulam fino a due stagioni fa, a tratti anche l’anno scorso, tendeva ad allargarsi verso l’esterno per il timore di essere poi preso in velocità, esponendo di fatto la squadra ai pericolosi inserimenti centrali degli avversari.

Nella foto Ghoulam è perfettamente in linea con i compagni di reparto, osserva il pallone e sale spostandosi leggermente verso sinistra non appena intuisce che il pallone si muoverà orizzontalmente da un centrale all’altro. Non si preoccupa né si lascia attrarre dalla posizione alta e larga di Srna poiché consapevole della sua posizione. Sa di mantenere le giuste distanze, di avere tutto il tempo di intercettare di testa il pallone in caso di un improvviso cambio di gioco di Rakitskiy (non a caso in questa stagione sta aumentando significativamente il numero dei duelli aerei vinti), come sa che nel caso il terzino croato provasse a prenderlo alle spalle Koulibaly avrebbe tutto il tempo di aiutarlo o azionare il fuorigioco.

In sostanza Ghoulam sembra aver ormai perfettamente interiorizzato i dettami difensivi di Maurizio Sarri. È notevolmente migliorato nella scelta dei tempi di intervento, difficilmente sbaglia un’entrata (infatti finora non ha preso cartellini), ora conosce il momento esatto in cui può staccarsi dalla linea difensiva per andare a prendere il Srna di turno largo lungo l’out, e sa quando deve uscire in pressing (sempre e solo a palla che viaggia), arrivando fin dentro la metà campo avversaria, come in occasione del gol di Mertens contro il Feyenoord favorito dall’errore di Diks originato proprio dalla sua aggressione.

Per dirla in breve, Ghoulam pare aver conquistato maggiore consapevolezza nei propri mezzi. Oggi l’algerino è un giocatore difficile da superare nell’uno contro uno, anche in virtù della sua struttura particolarmente resistente che non necessita di riposo, un fisico importante che non lo priva di una rapidità ed esplosività non indifferenti. Appare meno timoroso di sbagliare e fiducioso di poter rimediare ad un errore iniziale, specialmente grazie ad un’intesa ormai collaudata con Koulibaly e Lorenzo Insigne. Nel Napoli infatti ogni calciatore conosce a memoria i movimenti e i punti deboli e forti dei propri compagni, in modo che diagonali, raddoppi e scambi di marcature diventano possano rivelarsi automatici e fluidi.

Appare chiaro dunque in conclusione quanto il contesto Napoli abbia influito sulla crescita esponenziale di Faouzi Ghoulam, tanto da portarlo ad essere il terzino con la valutazione media complessiva più alta (dati Whoscored.com). Insomma l’ennesimo caso di singolo capace di esaltarsi nel modulo di Maurizio Sarri. Non abbiamo la certezza, anche se è molto probabile, che l’algerino, lasciando un giorno (speriamo molto lontano) Napoli, si confermerà uno dei migliori terzini sinistri del mondo, ma sicuramente saprà rivelarsi un calciatore di gran lunga migliore di quello arrivato il 31 gennaio 2014 dal Saint-Etienne.