Rino, è già tempo di Sliding Doors

Arriva un tempo, nella vita di tutti noi, in cui è necessario fare delle scelte. A volte dolorose, a volte necessarie, altre volte...
19.11.2020 22:40 di  Gennaro Di Finizio  Twitter:    vedi letture
Rino, è già tempo di Sliding Doors
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

(di Gennaro Di Finizio) - Arriva un tempo, nella vita di tutti noi, in cui è necessario fare delle scelte. A volte dolorose, a volte necessarie, ed altre volte in grado di cambiare drasticamente la nostras. Quella del Napoli è una stagione cominciata nel segno del cambio modulo, nel tentativo di cercare nuove strade andando a cambiare lo schema tattico dopo anni di dubbi ed incertezze post Sarri.

Il 4-3-3 sembrava, nelle prime settimane di Gattuso sulla panchina azzurra, la strada vecchia che tornava ad essere quella per il futuro, con un modulo uguale a quello di Sarri ma dalla matrice del tutto diversa, di stampo - appunto - 'gattusiano'-

IL NUOVO CORSO - Poi qualcosa è cambiato, e dunque la nuova stagione è cominciata con lo stesso 4-3-3 con il quale era finita, ma con voci insistenti di una volontà, da parte del tecnico, di andare a cambiare drasticamente il posizionamento dei suoi in campo.

Tempo 90' minuti o poco più, e per il Napoli si è materializzato quel 4-2-3-1 che già a Castel di Sangro si era intravisto durante il ritiro degli azzurri tra le montagne abruzzesi. Complice l'arrivo di Osimhen, l'idea di un modulo nuovo stuzzicava già da tempo Gattuso, e l'ultimo tassello che ha definitivamente convinto il tecnico ha sposare una nuova veste tattica è stato, senza dubbio, l'arrivo di Bakayoko.

I SOLITI DUBBI - Chiaro, però, che il cambiamento necessita di tempo e, soprattutto, grande determinazione. Chiaro che in una piazza esigente, come anche quella azzurra, il tempo non è sempre cosi largo. Ed allora il via ai primi dubbi, dopo qualche partita meno convincente rispetto alla larga vittoria col Benevento o il successo netto contro l'Atalanta

Il 4-2-3-1 rappresenta una soluzione tattica ovviamente molto diversa rispetto al vecchio 4-3-3, nella quale è necessario avere due-tre pedine che siano perfettamente inserite all'interno dello scacchiere. Il trequartista dietro la punta, ma anche i due centrali di centrocampo, sono ruoli cardine ai quali è affidato il compito di amalgamare il gioco per vie centrali, dando modo ovviamente agli esterni di sviluppare gioco trovando spazi giusti.

SI TORNA INDIETRO? - E' chiaro che il Napoli ha intrapreso una strada che, lo ricordiamo, ha bisogno di tempo per essere cementificata nella mente dei giocatori. Gattuso ha scelto il 4-2-3-1 perchè lo ritiene ideale per la sua idea di gioco, ma qualcuno guarda giustamente anche alla rosa.

Soprattutto la costruzione del centrocampo azzurro dà l'impressione di essere orientata verso il 4-3-3, con la presenza di mezzali come Fabiàn e Lobotka all'evenienza, o un centrale più metodico come Demme. Chiaro che l'eventuale assenza di Bakayoko dal primo minuto, mista a quella sicura di Osimhen, possono indurre Gattuso ad un cambio di modulo.

Per alcuni rappresenterebbe un passo indietro rispetto all'idea di gioco del tecnico, per altri un'opportunità per tastare un Napoli più camaleontico ed in grado di cambiare la propria impostazione.  Quello che farà Gattuso, ovviamente, sarà decisivo nell'ambito della partita ma non solo: la scelta del modulo per la partita di domenica determinerà anche la visione del tecnico in vista dei prossimi mesi. Un 4-2-3-1 intransigente o un'apertura al 4-3-3? Slinding doors di inizio anno.