TN - La lavagna tattica di Del Genio: "La ricetta Salisburgo per battere anche il Sassuolo. Mediana di rottura e spinta sulle fasce, importante sarà il pressing. Milik indispensabile, tra Insigne e Mertens c'è una differenza"

10.03.2019 07:32 di  Pierpaolo Matrone  Twitter:    vedi letture
TN - La lavagna tattica di Del Genio: "La ricetta Salisburgo per battere anche il Sassuolo. Mediana di rottura e spinta sulle fasce, importante sarà il pressing. Milik indispensabile, tra Insigne e Mertens c'è una differenza"
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Il Napoli di Ancelotti contro il Sassuolo di De Zerbi, due credi tattici a confronto per questa nuova giornata di campionato. Sfida molto interessante sotto tutti i punti di vista, specie quelli più tecnici. E con Paolo Del Genio, noto giornalista ed esperto di tattica, abbiamo effettuato la lavagna tattica della partita: "Il Sassuolo gioca molto bene, cerca di controllare la partita, di tenere il pallino del gioco. La costruzione bassa è una caratteristica della squadra, i due esterni d'attacco spesso vengono in mezzo al campo per permettere la salita dei terzini. E' una squadra che palleggia bene, va affrontata pressando molto, sperando in qualche errore e punendoli con le ripartenze. Non vorrei fare paragoni, ma per certi versi questo ci sta: il Napoli, dal punto di vista strategico, dovrà fare quello che ha fatto con il Salisburgo".

Quindi va usata la 'ricetta Salisburgo', se così possiamo chiamarla. Ma, giocando questa partita in trasferta, non è da escludere un atteggiamento meno offensivo da parte del Napoli, per non rischiare troppo. "Ancelotti non fa molta differenza tra casa e fuori, ma credo comunque che l'idea sia quella di lasciare un po' il pallino al Sassuolo. Non vedo un Napoli che farà follie per attaccare, fermo restando che tutto passerà dal pressing alto. Anche se a volte il baricentro è basso, il Napoli non è una squadra da contropiede di 60-70 metri, ma al massimo da 30-40, pertanto proverà a recuperare il pallone più in alto possibile".

Il Sassuolo cerca spesso la verticalizzazione per corridoi centrali, coi due esterni d'attacco che vengono in mezzo al campo a tagliare nello spazio tra terzino e centrale del Napoli. Lì deve esserci un mediano, anche due. Per questo è ipotizzabile un centrocampo di rottura con Allan-Diawara? "Diawara giocherà sicuramente e la coppia con Allan ci sta, non è da escludere. L'ultima volta che il Napoli ha sfidato il Sassuolo l'ha fatto con una mediana Diawara-Rog, quindi molto di rottura. E' una soluzione che potrebbe starci, Diawara-Allan. Poi, a questo punto, con due giocatori di quantità al centro, senza Fabian, Ancelotti potrebbe dare la possibilità a due esterni puri, come potrebbero essere Ounas e Verdi. Non escludo una formazione di questo tipo".

Il Sassuolo utilizza spesso le fasce, con i due esterni di centrocampo quasi a calpestare la linea del fallo laterale. Questo inciderà sulla scelta dei terzini? "Credo che li sceglierà anche in base al dispendio di energie. Si guarderà molto alla partita del Salisburgo e credo che quindi possa toccare a Malcuit e Ghoulam, una soluzione di spinta. Ancelotti potrebbe puntare su questi due terzini, sicuramente più offensivi rispetto a Hysaj soprattutto e Mario Rui, mantenendo comunque l'equilibrio con la mediana di rottura di cui parlavamo prima. Questo è un altro aspetto che non mi fa escludere la coppia Allan-Diawara".

In attacco, invece, s'è messa in luce la coppia Mertens-Milik. Qual è la differenza tattica tra le tre coppie? "Bisogna capire la strategia di ogni singola partita e questa dipende dall'avversario. Ci sono gare in cui bisogna pressare molto, palleggiare meno e ripartire veloce in verticale, e in questo caso si lascia preferire la coppia Mertens-Milik. Poi ci sono partite in cui serve il regista offensivo, che nel Napoli è Insigne, e sono i match in cui bisogna tenere il controllo del gioco e fare possesso. Ma sono sottigliezze perché ci sono anche casi in cui il Napoli ha uno straordinario possesso senza Insigne, come a Parma, quand'era squalificato. Ma, in linea generale, se bisogna palleggiare è preferibile Insigne, se si gioca in verticale meglio Mertens. Per quanto riguarda Milik, invece, credo che per le sue caratteristiche la squadra non possa farne a meno".