Tutto quello che nessuno ha il coraggio di dire su Anguissa

Non potrebbe essere altrimenti per un ragazzo che si è letteralmente preso il centrocampo del Napoli nello spazio di quindici giorni.
28.09.2021 16:56 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Tutto quello che nessuno ha il coraggio di dire su Anguissa
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Parliamoci chiaro, qui siamo dinanzi a una di quelle cotte che proprio non riesco a spostare il pensiero altrove. Sì, perché dal primo giorno in maglia azzurra, Frank Anguissa è riuscito a far breccia nel cuore di tutti i tifosi con una prestazione impressionante contro la Juventus.

Eppure era arrivato appena da qualche giorno, eppure nemmeno conosceva i nuovi compagni, eppure aveva scambiato con Spalletti giusto quattro chiacchiere e poco più. 

Attrazione a prima vista, di quelle che hai paura a raccontarlo in giro perché la parte razionale di te frena: sarà un episodio, vedrai che la prossima volta sarà diverso.

Qui però la questione si fa seria, perché in tutte le altre volte il ragazzo è stato sempre maledettamente perfetto. Sono ormai cinque le gare ufficiale disputate dal ragazzo prelevato in prestito dal Fulham per 500mila euro (riscatto fissato a 15 mln) ed in ogni gara ha mostrato un aspetto ulteriore del proprio gioco.

Diligente, ma anche coraggioso nel tentare la giocata. Bravo nello stretto, nel dribbling, nella visione di gioco (una perla il lancio per Zielinski sull’1-0 al Bologna), formidabile nel fare da filtro per il reparto arretrato. 

Un difetto, lo avrà? Se lo chiedono in molti. Al punto che nessuno vuole sbilanciarsi troppo, nessuno ha il coraggio di dire quello che davvero pensa su Anguissa e sul suo impatto su questo Napoli. C’è il timore di scottarsi, di restare delusi come in quelle cotte che ti fanno subito girare la testa.

Tutti, o quasi, sono alla ricerca disperata del difetto. Tutti stanno sull’uscio, in attesa di urlare ‘ve l’avevo detto io che non poteva essere così forte’. 

Dovessimo lasciarci trasportare dalle prime sensazioni, dalla parte irrazionale ed emotiva che spinge per aprire le porte ad un nuovo amore i giudici sarebbero già trionfalistici. Non potrebbe essere altrimenti per un ragazzo che si è letteralmente preso il centrocampo del Napoli nello spazio di quindici giorni.