La sconcertante verità su Sarri: si è dimesso, non è stato esonerato

Maurizio Sarri non è stato esonerato. Maurizio Sarri si è dimesso. Anzi, si era dimesso, nel giorno stesso in cui aveva accettato di firmare il suo contratto con la Juv
10.08.2020 07:52 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
La sconcertante verità su Sarri: si è dimesso, non è stato esonerato

(di Arturo Minervini) - Maurizio Sarri non è stato esonerato. Maurizio Sarri si è dimesso. Anzi, si era dimesso, nel giorno stesso in cui aveva accettato di firmare il suo contratto con la Juve. In quel momento, con l’inchiostro ancora caldo sulla carta che conteneva tanti zeri e soddisfava quella brama resa pubblica di ‘arricchirsi col prossimo contratto, Sarri di dimetteva. Da se stesso. Da quello che era sempre stato.  ì

Alzava la sua personalissima bandiera bianca, cercava la via più breve per raggiungere quell’obiettivo che era diventato un’intima ossessione. Solleticato, stuzzicato, tentato dal mondo che aveva combattuto e da cui era rimasto per anni orgogliosamente ai margini, esponendo il vessillo dei più deboli. Di quelli che credevano che certi risultati potessero essere raggiunti senza prendere la via più breve, percorrendo la strada meno battuta. 

Un paradiso capovolto, un viaggio dantesco fatto nel senso inverso. Quello che credevi essere il tuo inferno era il tuo paradiso e viceversa. Lo ha scoperto troppo tardi Maurizio, lo ha annunciato con la faccia stanca ed un sorriso ormai relegato ad un ricordo. 

Baricco scrive che ‘non si è mai lontani abbastanza per trovarsi’, ma non aveva fatti i conti con chi finisce in un posto troppo lontano dalla propria essenza. In quel caso, trovarsi diventa così complicato. In certi casi, forse, varrebbe la pena chiedersi quanto sia giusto sacrificare un pezzo di anima sull’altare di un’ossessione. Le ossessioni non portano mai a nulla di buono. Anche Sarri lo ha imparato. Lo aveva imparato mentre firmava quel contratto con quello che lui stesso aveva indicato come nemico giurato. Solo che non se n’era ancora reso conto…

Sarri non è stato esonerato. Maurizio Sarri si è dimesso. Anzi, si era dimesso, nel giorno stesso in cui aveva accettato di firmare il suo contratto con la Juve. In quel momento, con l’inchiostro ancora caldo sulla carta che conteneva tanti zeri e soddisfava quella brama resa pubblica di ‘arricchirsi col prossimo contratto, Sarri di dimetteva. Da se stesso. Da quello che era sempre stato. Alzava la sua personalissima bandiera bianca, cercava la via più breve per raggiungere quell’obiettivo che era diventato un’intima ossesione. Solleticato, stuzzicato, tentato dal mondo che aveva combattuto e da cui era rimasto per anni orgogliosamente ai margini, esponendo il vessillo dei più deboli. Di quelli che credevano che certi risultati potessero essere raggiunti senza prendere la via più breve, percorrendo la strada meno battuta. Un paradiso capovolto, un viaggio dantesco fatto nel senso inverso. Quello che credevi essere il tuo inferno era il tuo paradiso e viceversa. Lo ha scoperto troppo tardi Maurizio, lo ha annunciato con la faccia stanca ed un sorriso ormai relegato ad un ricordo. Baricco scrive che ‘non si è mai lontani abbastanza per trovarsi’, ma non aveva fatti i conti con chi finisce in un posto troppo lontano dalla propria essenza. In quel caso, trovarsi diventa così complicato. In certi casi, forse, varrebbe la pena chiedersi quanto sia giusto sacrificare un pezzo di anima sull’altare di un’ossessione. Le ossessioni non portano mai a nulla di buono. Anche Sarri lo ha imparato. Lo aveva imparato mentre firmava quel contratto con quello che lui stesso aveva indicato come nemico giurato. Solo che non se n’era ancora reso conto…

Un post condiviso da Arturo Minervini (@arturo_minervini) in data: 9 Ago 2020 alle ore 11:47 PDT